Benevento, 5-1 da urlo. Ma quello che conta di più è il gioco

Manovra convincente, grande intensità, ottimo palleggio e estrema concretezza

benevento 5 1 da urlo ma quello che conta di piu e il gioco
Benevento.  

Lasciamo perdere il risultato finale, altrimenti rischiamo di pensare chissà cosa e di farci delle illusioni per le quali non è giunto ancora il momento. Ma concentriamoci subito su quello che il Benevento ha saputo fare al “Diego Armando Maradona”, sotto il profilo del ritmo e del palleggio. Giro palla veloce, cambi di gioco giusti, rapidità di esecuzione e grandi giocate. Questo è ciò che rimane negli occhi della gente che ha assistito alla sfida tra Napoli e Benevento. 5 a 1 è un risultato che fa strabuzzare gli occhi, anche a chi sa benissimo che tra gli azzurri macavano ben dieci titolari in giro per il mondo per vie delle Nazionali (ne mancavano anche alla strega..). Ma una simile differenza è frutto di un'interpretazione sempre più adeguata del Benevento alle sue partite. Fabio Caserta sta lavorando con una dedizione assoluta e sta raccogliendo bei frutti sul piano del gioco. Questa sera è arrivato anche il risultato, roboante, da urlo, che ha il solo difetto di non valere nulla sul piano di una qualsiasi classifica. Cinque gol, un incrocio dei pali, tante azioni di rara bellezza: non possono non significare nulla. Sul piano dell'umore servono per infondere maggiore fiducia ad un gruppo che viene da una amarezza immeritata al Tardini. 

Col Lecce, inutile persino dirlo, sarà tutta un'altra musica. Il clima campionato è ben diverso da quello di un'amichevole, la squadra di Baroni giocherà alla morte per non lasciare i tre punti al Vigorito. Ma il viatico del Benevento è quello giusto. Perchè il gioco dei giallorossi funziona, è bello da vedersi, è sempre propositivo, per nulla speculativo. E' fatto per offendere, per fare gol, per invadere la metà campo avversaria e conquistarla. Giocando così si finisce per vincere, a prescindere dall'assetto che si sceglie. Caserta ha ribadito il 4-2-3-1, ha poche mezzali, molti trequartisti. E li usa al meglio. Del resto ha due esterni come Elia e Improta che sono per così dire di “bosco e di riviera”, buoni per qualsiasi fase di gioco. E con due esterni così si può giocare tranquillamente anche con due centrocampisti centrali. Anche se venerdì ci sarà anche Ionita pronto per essere rimesso in campo e potrà andare a comporre una linea a tre a centrocampo con Calò e Acampora che sembra di assoluto valore.

Le indicazioni dalla dolce serata napoletana sono tantissime. C'è solo bisogno di trasformarle in risultati pratici in campionato. Perchè non crederci?