Il Benevento cerca le alchimie giuste

Il disegno tattico di Caserta facile da capire, ma serve tempo per attuarlo

il benevento cerca le alchimie giuste
Benevento.  

Dopo l'ubriacatura di Napoli si torna ad essere sobri. Perchè, l'avevamo detto tutti, il torneo di B è ben diverso da un'amichevole, sia pure contro una grande del massimo campionato. Da questo punto di vista nulla comunque si può rimproverare alla squadra giallorossa, nessuno è entrato in campo con l'illusione di fare un sol boccone dei salentini. Tantomeno la strega che conosceva benissimo le difficoltà a cui sarebbe andata incontro. Perchè una cosa è giocare contro un Napoli (di riserva quanto si voglia) con due centrocampisti centrali (di cui uno era Mario Rui, esterno di ruolo, mediano sperimentale) e grande propensione al gioco offensivo, un'altra è trovarsi di fronte un Lecce forte fisicamente, bloccato nella sua trequarti dietro la linea della palla, in attesa solo dell'errore degli avversari per ripartire veloce. 

La prima azione di Coda dopo due minuti e qualche spicciolo è un emblema di questa sfida e ha ricordato tanto il primo gol preso dall'Alessandria nella serata inaugurale del campionato. Centrali difensivi aperti, ripartenza micidiale degli avversari e rincorsa disperata dei giallorossi. Questa volta è andata bene, grazie alla reattività di Alessandro Vogliacco, che è rivenuto sull'Hispanico e gli ha tolto il pallone proprio nel momento in cui si accingeva a concludere.

C'è qualcosa nei meccanismi della squadra che ancora non funziona. E del resto Fabio Caserta l'ha ammesso candidamente: “Quando trovi una squadra che è tutta dietro la linea della palla, dobbiamo essere bravi a non forzare la giocata, perchè con i difensori centrali aperti, i terzini alti, i centrocampisti che sono in posizione per avere palla, inevitabilmente creiamo degli spazi in mezzo al campo. E una squadra con le qualità tecniche e fisiche del Lecce ti mette in difficoltà”

Nessun opinionista avrebbe potuto spiegarla meglio. Del resto il meccanismo del gioco di Caserta è di facile comprensione, magari più difficile è attuarlo.

E' pur vero che l'allenatore ci lavora da poco tempo e che man mano si ritroverà ad avere nuovi giocatori a disposizione (Acampora, Moncini, Brignola, tra un po' Lapadula). Dovrà trovare presto chi saprà meglio interpretare i suoi dettami tattici: giocatori bravi dal punto di vista tecnico e veloci di pensiero sull'attuazione del disegno tattico. Un connubio di cui non si potrà mai fare a meno.