Benevento, 24 punti in palio: arrendersi è prematuro

Servirebbe uno spirito battagliero che finora non s'è visto quasi mai

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Benevento.  

(f.s.) Sarebbe anche inutile sottolinearlo, la sconfitta di Pisa ha assunto per molti versi il sapore della resa, anche perchè la sorte ci ha messo un bel po' di suo con le vittorie nel finale di Cosenza e Venezia. Ma a otto giornate dalla fine si può già gettare la spugna e considerare che tutto sia già finito? Certo, a guardare le reazioni della squadra non verrebbe neanche di aggrapparsi alla speranza. Purtroppo, lo hanno visto tutti, ci sono giocatori che vanno in campo solo per timbrare il cartellino. Alcuni, anche con nomi altisonanti, sono alla fine del loro percorso agonistico e non hanno davvero più nulla da dare. E' l'equivoco di base, quello che spinse alcuni quotidiani a dare un gran voto al Benevento al termine del mercato estivo. Purtroppo quei nomi non corrispondevano più ai giocatori che avevano scritto belle pagine di calcio, ma erano i fantasmi di se stessi. Si sarebbe dovuto capire prima, ma così non è stato.

Ora Stellone, che non è parso mai così sconfortato come a Pisa, ha predisposto una bella settimana di lavoro con due sedute giornaliere (cosa che era stata già programmata prima del ko di Pisa). Ma non c'è da insistere tanto sui moduli e gli schemi, bensì ci sarebbe da far capire ai giocatori che in questo momento si va in campo con tutto lo spirito aggressivo di cui si dispone. Al Benevento, oltre che la qualità sulla trequarti, manca proprio quella, l'aggressività. Che può fare di una squadra anche modesta un ostacolo difficile da affrontare. Stellone era riuscito ad ottenere una determinazione feroce al suo esordio a Cagliari. Poi la squadra giallorossa è andata via via nuovamente afflosciandosi.

Anche per l'allenatore romano è il momento di scelte epocali: inutile insistere con giocatori che continuano a latitare quando sono in campo, molto meglio affidarsi a gente dallo spirito battagliero e a qualche giovane del vivaio come Carfora, che avrà anche un fisico esile, ma punta l'avversario come nessuno in squadra.

L'ambiente è sconfortato e non sono pochi quelli che hanno già intentato un processo. Ma otto partite valgono ben 24 punti ed è doveroso provarci ancora. E' il rush finale, l'ultimo miglio, quello che va affrontato con uomini veri, non da chi ha in testa solo il prossimo contratto da spillare alla società di turno.

Nella foto il giovane Carfora in azione a Pisa