Francesco Sena, una rivelazione anche in prospettiva play off

Ospite di Ottogol: "Questa post season è un'esperienza che può cambiarci la vita"

francesco sena una rivelazione anche in prospettiva play off
Benevento.  

Il numero 3 sulle spalle come quello dei grandi terzini sinistri italiani, da Facchetti a Cabrini, da Maldini a Fabio Grosso (che con quella maglia firmò il rigore decisivo ai Mondiali del 2006) e oggi De Marco. Francesco Pio Sena ha però un debole per Theo Hernandez, il terzino sinistro del Milan e della nazionale francese. Il numero 3? Ormai un marchio a fuoco sulle spalle: “Lo porto con me da tempo, l'ho scelto anche perchè ha diversi significati nella mia vita privata”. Tre sono anche i gol segnati l'anno scorso a Siracusa in D, un'esperienza importante che gli valse il premio come miglior Under della serie D meridionale. 

Il lancio in prima squadra al momento opportuno

Era tra i giovani più attesi, ma ha trovato spazio solo in questo finale di stagione, ritagliandosi finalmente uno spazio importante. A Giugliano domenica è stato tra i migliori, ha regalato a Pinato l'assist del 2 a 0 e ha tenuto benissimo il forte attaccante Del Sole. “Era partita importante per noi – ha detto ad Ottogol, dove era ospite – ma non dovevamo pensare al risultato col Catania. Col Trapani avevamo giocato una brutta partita, ma non era facile. Col Giugliano abbiamo approcciato bene la partita e la prestazione è dipeso anche da quello. Abbiamo giocato bene, fatto buona manovra”.

Il Benevento che ha vinto la seconda partita di fila in trasferta, non vince in casa da gennaio. Un andamento strano: “Sicuramente non è diventato facile giocare al Vigorito. Noi nel girone di ritorno siamo calati e non riusciamo a spiegarcelo. Si vede che fuori casa siamo più liberi mentalmente, rischiamo la giocata. Quando siamo in casa siamo più sotto pressione, dobbiamo dimostrare e fare bene. Non vinciamo da tanto in casa e non è mai facile giocarci. La Juve? E' una delle squadre più fastidiose da incontrare, ma nella prossima gara bisogna dare tutto”.

Importanti le esperienze di Caserta e Siracusa

“Mi hanno aiutato tanto le esperienze di Caserta e Siracusa. Ma anche il mio stato d'animo attuale: qui non giocando mai, sono entrato tranquillo e sereno, anche con la voglia di dimostrare. Sapendo che tanti vivevano un momento difficile, io sono entrato più sereno possibile per dare il mio contributo. Forse neanche io mi aspettavo di entrare in questo modo e di fare così bene. Spero di aver iniziato un bel percorso, anche se non ho fatto ancora nulla. Sto dando il mio contributo e sono contentissimo. Il mister mi chiede di crescere soprattutto sul piano difensivo, quello offensivo mi viene più naturale. In quello difensivo ci sono invece dei meccanismi da tener presente e da migliorare. Sono fortunato col gruppo che c'è, tutti mi hanno aiutato sia prima che ora. Mi consigliano e sono contento di averli al mio fianco”. Aspettare il momento buono non è stato facile, ma... “E' stato difficile a tratti, ma gli altri stavano dando qualcosa in più che a me mancava. Alla fine ho capito che bisogna lavorare più su se stessi e migliorarsi: è arrivato il momento di dimostrare e spero di fare bene”.

L'esame dei play off: una scalata faticosa

“La cosa più dura – ammette Francesco Sena - è che giochiamo ogni 3 giorni, diventa un po' pesante, ma dovranno farlo anche le altre e saremo tutti sulla stessa barca. Chi è più forte arriva fino alla fine. Abbiamo le qualità e la voglia di farlo, anche a noi un'esperienza così può cambiare la vita”. Juventus da non sottovalutare nella prima sfida: “E' una squadra di giovani forti, penso che per noi è più una questione mentale e non troviamo l'equilibrio del girone d'andata. Dobbiamo farci delle domande anche da soli e capire cosa non è andato. Spero di giocare con la testa di Giugliano, lì abbiamo avuto la stessa mentalità di Cerignola. Col Trapani ci sono stati episodi sfavorevoli e degli errori. A Giugliano siamo andati bene, grande partita. Stiamo bene e ci alleniamo forte, con la voglia di fare. Da prima del Cerignola siamo cresciuti molto e forse abbiamo ritrovato l'equilibrio di prima. Possiamo fare sempre meglio”

Guardare avanti con fiducia

“Noi dobbiamo metterci cuore, gambe e testa. Il mister sceglie chi deve andare in campo, ma poi sta a noi andare in campo e vincere. Il presidente? E' un punto di riferimento importante, dobbiamo provarci fino in fondo. Ci coccola? Il giusto. Quanto al comportamento dei tifosi, che vanno via prima della fine della partita, questo ci deve spingere a fare meglio, ogni dettaglio è fondamentale, per raggiungere il massimo. Finchè possiamo andremo avanti. Penso che anche i tifosi sanno di essere fondamentali, non c'è bisogno di appelli. Speriamo tutti insieme di arrivare all'obiettivo”.