Italia-Sudafrica, serve il miracolo. Ancora panchina per Canna

Venerdì alle 11:45 allo Shizuoka Stadium gli azzurri provano a giocarsi il passaggio del turno

Benevento.  

Serve l’impresa. Tutto in una notte. Quella dello Shizuoka Stadium Ecopa dove l’Italrugby sfiderà il Sudafrica. Il favore del pronostico è tutto per gli Springboks. Storia, valori fisici e tecnici parlano chiaro. Nessun dubbio sulle percentuali che indicano al massimo un 5% per capitan Parisse e compagni. Quota destinata all’Italia semplicemente dall’imprevedibilità che lo sport si porta in dote. Anche se nel rugby le imprese sono merce rara.

Il Giappone però può insegnare qualcosa in ottica futura. Attualmente l’Italia è molto distante dai maestri sudafricani. Nel 2016 a Firenze, con il sannita Canna in campo, gli azzurri riuscirono a battere per la prima volta una formazione dell’emisfero sud. Ma quel Sudafrica era solo una squadra sperimentale. Un XV a caccia di caps internazionali per i suoi giovani talenti. Da allora l’Italia non ha più brillato. Buone prestazioni per sessanta minuti contro qualche big. Poi il tracollo. Quello classico di chi gioca gettando il cuore oltre l’ostacolo ma ha un divario fisico e tecnico da recuperare sugli avversari che il 95% delle volte significa dover fare i conti con sconfitte amarissime.

O’Shea ha già scelto il XV che proverà l’impresa. O forse è meglio parlare di miracolo. Perché una vittoria regalerebbe il primo storico passaggio al secondo turno della Coppa del Mondo di Rugby. Un miraggio alla vigilia. Un sogno da cullare per i più romantici.

Torna in campo Parisse, sarà lui a guidare gli azzurri nel match più importante dell’anno. Apertura affidata ancora una volta ad Allan con il sannita Canna in panchina. O’Shea ha scelto un giocatore schematico che conosce bene il suo compito a discapito della fantasia e dell’imprevedibilità portata in dote dal ragazzo scuola IVPC Rugby Benevento.

Canna dovrà accontentarsi di qualche minuto nel finale di gara, sperando che ci sia ancora una partita. In questo quadriennio O’Shea ha scelto più volte Allan perché l’Italrugby, in queste condizioni, non si può permettere un numero dieci di spessore internazionale che gioca un rugby molto diverso da quello che vuole il tecnico irlandese. Tattica al potere. Scelta criticabile ma che va rispettata. Avrà ragione l'irlandese? Questo lo dirà il campo. Intanto fino alle 11:45 di venerdì 4 ottobre, gli azzurri sognano l’impossibile e si caricano per lasciare un segno indelebile nella storia del rugby.

Questa la formazione che scenderà in campo:

15 Matteo MINOZZI (Wasps, 15 caps)*

14 Tommaso BENVENUTI (Benetton Rugby, 61 caps)*

13 Luca MORISI (Benetton Rugby, 28 caps)*

12 Jayden HAYWARD (Benetton Rugby, 22 caps)

11  Michele CAMPAGNARO (Harlequins, 45 caps)*

10 Tommaso ALLAN (Benetton Rugby, 53 caps)

9 Tito TEBALDI (Benetton Rugby, 34 caps)

8 Sergio PARISSE (Tolone, 141 caps) – capitano

7 Jake POLLEDRI (Gloucester, 12 caps)

6 Abraham STEYN (Benetton Rugby, 35 caps)

5 Dean BUDD (Benetton Rugby, 25 caps)

4 David SISI (Zebre Rugby Club, 8 caps)

3 Simone FERRARI (Benetton Rugby, 27 caps)

2 Luca BIGI (Zebre Rugby Club, 23 caps)

1 Andrea LOVOTTI (Zebre Rugby Club, 39 caps)*


A disposizione

16 Federico ZANI (Benetton Rugby 12 caps)

17 Nicola QUAGLIO (Benetton Rugby, 13 caps)*

18 Marco RICCIONI (Benetton Rugby, 6 caps)*

19 Federico RUZZA (Benetton Rugby, 17 caps)*

20 Alessandro ZANNI (Benetton Rugby, 116 caps)

21 Sebastian NEGRI (Benetton Rugby, 21 caps)

22 Callum BRALEY (Gloucester, 4 caps)

23 Carlo CANNA (Zebre Rugby Club, 38 caps)