“La certezza della pena si deve coniugare con la qualità della pena. Questo il principio che dovrebbe guidare l’azione del governo, nell’intraprendere azioni volte a ridurre immediatamente il sovraffollamento nelle carceri, dove le condizioni di detenzione violano i diritti umani fondamentali”.
Così il Portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà, Il Garante della Campania Samuele Ciambriello, ieri a Roma nel corso della presentazione del documento in cui la Conferenza dei Garanti chiede un gesto di clemenza, in questo anno giubilare.
Dopo i saluti del senatore Filippo Sensi, vicepresidente della commissione diritti umani del Senato, Ciambriello ha esposto, assieme al Garante del Lazio, Stefano Anastasia, la posizione della Conferenza dei Garanti territoriali che richiamano la politica a un'assunzione di responsabilità sulla questione penitenziaria, con interventi sul codice penale e processuale, sulle misure alternative alla detenzione, sulla disciplina della recidiva e sulla depenalizzazione.
“Crediamo che ci sia bisogno di una legge ordinaria per superare nell'immediato il sovraffollamento - ha dichiarato Ciambriello -, per mettere in campo risposte concrete per coloro che devono scontare meno di due anni, o, addirittura, meno di un anno, così come è stato fatto dal governo Berlusconi nel 2003 o sempre dal governo Berlusconi nel 2010”.
Secondo i Garanti, occorrono dunque misure immediate, per chi deve scontare pene brevi e l'avvio di un sistema di 'numero chiuso', volto a garantire standard minimi di dignità e abitabilità per ogni persona detenuta. A tale proposito, Ciambriello ha voluto riportare il sostegno alla linea dei Garanti di Nicola D’Amore, sindacalista della Cisl Polizia penitenziaria favorevole alla liberazione anticipata speciale. Ciambriello ha ricordato infine le parole di Papa Francesco che, in apertura del Giubileo, aveva proposto il condono delle pene durante il Giubileo, per ridare speranza e dignità ai detenuti. “Chiediamo speranza e umanità. Adesso”, ha concluso Ciambriello.
