Di Giacomo: "Vietato diritto alla mensa ai poliziotti campani"

Non solo sovraffollamento, violenza e suicidi nelle carceri

di giacomo vietato diritto alla mensa ai poliziotti campani

L'allarme

"Nelle carceri in Campania - le peggiori di Italia per sovraffollamento, carenza organici, suicidi e morti per altre cause di detenuti, aggressioni e violenze al personale, rivolte, traffico di droga, diffusione di telefonini - adesso c’è una nuova vergogna: a migliaia di agenti di polizia penitenziaria è precluso il diritto alla mensa".

Così Aldo Di Giacomo che aggiunge: “la chiusura delle mense dovuta al contenzioso tra ditta appaltatrice e lavoratori dipendenti segna il punto più basso mai raggiunto dal sistema penitenziario campano. Né può essere sufficiente il ricorso alternativo al buono-mensa che peraltro è un diritto riconosciuto da ogni contratto nazionale collettivo di lavoro e pertanto non è una concessione benevola dell’amministrazione penitenziaria.

La pausa mensa - continua Di Giacomo - non è solo prevista per consentire ai poliziotti di consumare un pasto quanto per recuperare energie psicofisiche necessarie a seguito di ritmi di lavoro di forte stress per tutti i fattori che conosciamo e per orari prolungati di servizio.

Siamo alla prova provata che non è vero come qualcuno nel Ministero alla Giustizia si ostina a ripetere come una litania che tutto va bene se persino la gestione di servizi di ordinaria amministrazione è sfuggita di mano. La prima criticità è quella delle aggressioni e delle violenze contro il personale penitenziario.

Partiamo dai dati di quest’anno ormai in conclusione: oltre 1800 sono state le aggressioni dei detenuti ad appartenenti al Corpo con una media di 5 al giorno, di queste un terzo hanno prodotto prognosi di oltre 8 giorni ma in 150 casi sono state superiori ai 20 giorni. Sempre durante l’anno circa 12mila sono stati gli episodi di resistenza e ingiuria a pubblico ufficiale in carcere. In questa situazione è pertanto ancora più irresponsabile negare la mensa ai servitori dello Stato che si sentono abbandonati ed umiliati dal datore di lavoro che dovrebbe dimostrare profonda riconoscenza per il loro sacrificio. Noi non lo permetteremo tanto più che in confronto ai detenuti che conservano il diritto alla mensa gli agenti si sentono trattati da lavoratori di seconda serie".