Fondi per la sanità, De Luca: "Campania rapinata ogni anno di 220 milioni"

Il Governatore alla cerimonia del giuramento di Ippocrate per 800 nuovi medici

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Personale sanitario: "Siamo ancora a 10mila unità al di sotto"

"Veniamo da due anni terribili, non solo per la fatica che hanno dovuto sopportare medici, infermieri, amministrativi e tecnici di laboratorio ma anche perchè cominciamo ad avere una situazione insostenibile per quanto riguarda il numero di medici impegnati nelle strutture sanitarie". Così esordisce il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca al giuramento di Ippocrate di quasi 800 medici napoletani organizzato al Teatro Augusteo.

"In questi anni, ci hanno raccontato che la sanità in Italia aveva ricevuto più risorse rispetto al passato. Ma non è così - sottolinea il Governatore - la sanità ha meno risorse rispetto a dieci anni fa e, ovviamente, questo pesa di più sulla Campania che riceve meno risorse di tutte le regioni nell'ambito del riparto del fondo sanitario nazionale"

"Veniamo da dieci anni di commissariamento il quale si è chiuso alla vigilia dell'esplosione del Covid - continua De Luca - . Quei dieci anni li abbiamo pagati con lacrime di sangue per colpa di classi dirigenti politiche che non hanno avuto il coraggio di pensare al futuro ma solo alle porcherie clientelari - aggiunge  il Presidente  De Luca - finiremo di pagare i debiti di quel decennio nel 2034. Ogni hanno la Regione Campania paga 600 milioni di euro".

"In questi due anni abbiamo risanato il bilancio sanitario della Regione. Ciò ci ha permesso di utilizzare i fondi dell'articolo 20 per l'edilizia ospedaliera che non utilizzavamo da 20 anni. Fino al 2019 non arrivava un euro per l'edilizia ospedaliera perchè non avevamo i conti in ordine. Nel 2015 avevamo tre anni di mancata approvazione dei conti consuntivi delle Asl" prosegue. 

Personale sanitario: "Siamo ancora a 10mila unità al di sotto"

"Dobbiamo ancora risolvere lo squilibrio radicale nel campo della specialistica ambulatoriale. Siamo la regione che ha la maggiore anomalia in Italia in alcuni campi con l'80% di prestazioni private e il 20% pubbliche. Una cosa che non si regge. Siamo stati chiamati a ridurre di 40 unità le strutture complesse realizzate allegramente nella sanità pubblica però abbiamo avuto la possibilità di ottenere un miliardo e 300 milioni di euro per l'edilizia ospedaliera e oggi stiamo approvando i progetti esecutivi per realizzare una rete di ospedali affinchè tutta la regione possa contare su ospedali moderni. Abbiamo stabilizzato tutto il personale medico ed infermieristico che potevamo stabilizzare ma siamo ancora a dieci mila unità al di sotto rispetto a quello che dovremmo avere".