Fuori di casa perché gay: "Ospitateci in ex ville camorra"

Una quindicina di ragazzi cacciati via dopo l'outing chiedono ospitalità nei beni sequestrati

Caserta.  

Giovani gay cacciati da casa dopo il coming out nel casertano: un fenomeno più grande di quel che si pensi. Sono già 15 infatti, quelli che hanno chiesto di avere ospitalità in una villa confiscata alla camorra. L’idea del primo Centro LGBT del Mediterraneo viene dall’associazione Rain Arcigay Caserta Onlus che, a seguito di un bando comunale, ha ricevuto l’immobile - 300 mq all’interno di un grande parco a Castel Volturno (Caserta) - lo scorso giugno e che conta di avviare gli ingenti lavori di ristrutturazione a breve. L’obiettivo è dar vita al più presto ad un luogo di accoglienza temporanea per chi, discriminato dalla famiglia per l’orientamento sessuale, non ha né casa né lavoro. 

 

Alcuni giorni fa, proprio nella zona, un ragazzo gay è stato allontanato da casa,  e costretto a vivere in condizioni insane in un sottoscala dove è stato morto dai topi e poi ricoverato in ospedale. 

Nel Centro troveranno rifugio sei giovani (italiani o stranieri) che alloggeranno in altrettanti miniappartamenti. A disposizione aree condivise e spazi per attività culturali e sociali aperte al territorio. In attesa delle risorse per la ristrutturazione (servono 150 mila euro e sei mesi di lavori), i volontari dell’associazione hanno avviato una raccolta fondi e hanno cominciato a pulire il parco, abitato in parte da famiglie. 

Al momento i fondi raccolti sono magri, appena mille euro. Avvisi in tal senso sono stati lanciati durante il Gay Pride di Caserta di giugno 2018 e dal Centro di Servizio per il Volontariato di Caserta: uno sforzo comune per far nascere la social housing, la seconda in Italia con queste caratteristiche dopo quella di Milano. 

L’associazione Rain Arcigay Caserta Onlus è attiva dal 2014. I suoi volontari sono operativi in servizi gratuiti di sostegno legale e psicologico; attivo anche un telefono amico (0823/1607485).