Carabiniere ucciso. Conte abbraccia Pasquale:«Ti siamo vicini»

Dopo la tragedia di Cagnano Varano il premier in ospedale fa visita al militare campano ferito

Nella sparatoria è rimasto ucciso il maresciallo Vincenzo Di Gennaro. Un controllo ordinario finito in tragedia. Il messaggio del Presidente Mattarella: profondo dolore. Salvini: l'assassino non deve più uscire di galera. Di Maio: colpito lo Stato

Caserta.  

Il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ha fatto visita nell’ospedale Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo al carabiniere Pasquale Casertano, ferito questa mattina al fianco e al braccio a Cagnano Varano nel corso della sparatoria in cui è morto il maresciallo Vincenzo Di Gennaro. Prima di giungere a San Giovanni Rotondo, Conte si è recato all’obitorio di Foggia dove si trova la salma del maresciallo Di Gennaro. Con lui il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

«Scusatemi non ricordo assolutamente nulla, sono provato»: queste le poche parole ai cronisti in ospedale, del carabiniere Pasquale Casertano, di Caserta, rimasto ferito ad un braccio e ad un fianco nell’agguato in cui è morto il maresciallo dell’Arma Vincenzo Di Gennaro. «L'ho trovato in buone condizioni. È fuori pericolo, si trova in una struttura di eccellenza». Ha poi detto il premier Giuseppe Conte dopo la visita al carabiniere. Il premier annota sulla sua pagina Facebook su cui ha postato una foto della sua visita in ospedale: «Un abbraccio a Pasquale Casertano, il carabiniere che questa mattina è rimasto ferito nell’agguato di Cagnano Varano. È ora affidato alle premurose e professionali cure del personale sanitario della Casa Sollievo della Sofferenza, di San Giovanni Rotondo. Gli siamo tutti vicini e gli auguriamo una pronta guarigione».

«Solidarietà e vicinanza profonda dal sindaco di Caserta al militare ferito - si legge in un post pubblicato sulla pagina Facebook del comune di Caserta -. La più sincera solidarietà del sindaco Carlo Marino al giovanissimo carabiniere casertano Pasquale Casertano, ferito nell'agguato nel Foggiano che è costata la vita ad un suo collega.

In queste ore di apprensione, mentre i familiari lo raggiungono, ad essi va tutta la vicinanza dell'Amministrazione, nell'augurio che egli possa rapidamente ristabilirsi. Solidarietà all'Arma, che Casertano aveva scelto sulle orme del padre, in pieno spirito di dedizione ai valori della Benemerita». 

Subito dopo la tragedia è stato arrestato un pregiudicato di 67 anni, Giuseppe P., per l’omicidio del maresciallo Di Gennaro, 46 anni e per il ferimento di Casertano. Secondo una prima ricostruzione, i due militari dell’Arma erano intervenuti nella zona dopo la segnalazione di una lite in famiglia. 

L’uomo è stato in poco tempo bloccato, arrestato e condotto in caserma per l’interrogatorio. 

Maresciallo maggiore dei Carabinieri, Vincenzo Carlo Di Gennaro era vicecomandante della stazione locale dell’Arma, in sevizio dal 2013. Non era sposato e viveva a San Severo (Foggia) con il padre. Il suo collega Pasquale Casertano è anch’egli celibe ed a Cagnano si trovava come prima assegnazione. Ferito a un braccio e all’addome, è ricoverato all’ospedale di San Giovanni Rotondo.

L’Arma dei Carabinieri ha ricordato Vincenzo Carlo Di Gennaro con un post su Facebook: “Una vita umana vale il mondo intero. E così il maresciallo maggiore Vincenzo Carlo Di Gennaro, morendo in servizio nella piazza di Cagnano Varano (FG), il paese dove lavorava presso la locale Stazione Carabinieri, è un mondo che scompare. Lo ha ucciso un uomo con precedenti penali, che ha estratto una pistola in occasione di un controllo e ha sparato ferendo anche un altro carabiniere, al quale vanno i nostri auguri di pronta guarigione. Il maresciallo era celibe e non lascia figli, diranno le prime note di agenzia. Ma tutti noi ne siamo orfani. I familiari, gli amici, i colleghi. Chiunque abbia a cuore la giustizia e conosca il valore della vita. Arrivederci nel cielo, Vincenzo Carlo. Il viaggio ti sia lieve”.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, generale Giovanni Nistri, un messaggio in cui esprime “profondo dolore”. “In questa dolorosa circostanza desidero esprimere la mia solidale vicinanza. La prego di far pervenire ai familiari del maresciallo Maggiore di Gennaro le espressioni della mia commossa partecipazione al loro cordoglio e al militare ferito un augurio di pronto ristabilimento”, ha detto il capo dello Stato.

Un minuto di silenzio è stato chiesto dal premier Giuseppe Conte per la morte del maresciallo dei carabinieri durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico del Politecnico di Bari. “E’ un giorno triste – ha detto Conte – perché poco fa nel mio Gargano il maresciallo Di Gennaro è stato ferito in servizio ed è caduto, e un altro carabiniere che era con lui è rimasto ferito”. 

 «Io sono contro la pena di morte, ma un infame che ammazza un uomo, un carabiniere, che sta facendo il suo lavoro, non merita di uscire di galera fino alla fine dei suoi giorni». Ha scritto il ministro dell'Interno Matteo Salvini pubblicando la foto di Giuseppe P., il pregiudicato 64enne che ha ucciso il carabiniere  De Gennaro. Nella foto si vede l'uomo con la faccia insanguinata, tenuto a terra sull'asfalto da un agente che gli pone un ginocchio sulla schiena.

 Anche il vicepremier Luigi Di Maio ha manifestato il proprio cordoglio: “Il mio cordoglio, la mia vicinanza alla famiglia e ai cari dei due militari. Questo omicidio non ha colpito solo due servitori dello Stato, ma l’intero Stato. Chi tocca un carabiniere tocca lo Stato, tocca ognuno di noi. Ora basta, ci sarà una reazione!”.