Un forte boato alle 14.30, di ieri pomeriggio, ha squarciato il silenzio della zona industriale di Marcianise, nel casertano. Una deflagrazione devastante ha sventrato il tetto di un silos della Ecopartenope, azienda specializzata nel trattamento e nello stoccaggio di rifiuti speciali. Tre uomini hanno perso la vita: il titolare, Pasquale De Vita, 51 anni, e due operai, Ciro Minopoli e Antonio Donadeo, quest’ultimo rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.
L’onda d’urto ha sbalzato i corpi a decine di metri di distanza: due sono stati ritrovati sul tetto di un capannone vicino, il terzo all’esterno del perimetro aziendale. La scena, raccontano i soccorritori, è stata raccapricciante.
La dinamica dell’incidente
Secondo le prime ricostruzioni dei vigili del fuoco di Caserta, i tre stavano eseguendo la saldatura di una sonda per misurare il livello del serbatoio. Una scintilla avrebbe innescato i vapori degli oli esausti contenuti nel silos, provocando l’esplosione che ha divelto tettoia e copertura.
La Procura di Santa Maria Capua Vetere, guidata dal procuratore Pierpaolo Bruno, ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo. L’impianto è stato posto sotto sequestro e le salme sono state trasferite per gli accertamenti di rito. Ma il reato rischia di essere estinto a causa della morte del proprietario dell'azienda.
Una storia aziendale controversa
La Ecopartenope, oggi regolarmente autorizzata, porta con sé un passato segnato da inchieste giudiziarie. Nel 2009 finì nell’operazione “Giudizio finale”, che accertò il controllo di società dei rifiuti da parte del clan Belforte. L’azienda tornò in attività solo anni dopo, a seguito di assoluzioni e dissequestri. Mentre, una piccola macchia segnava la nuova gestione: l'anno scorso, ci sarebbe stato un inizio incendio, subito domato.
Lutto cittadino a Marcianise
È presumibile che nei prossimi giorni il Comune di Marcianise proclami il lutto cittadino in occasione delle esequie. Il sindaco Antonio Trombetta ha ricordato che il Comune ha istituito un Osservatorio permanente sulla Sicurezza nei luoghi di lavoro:
"A fronte di tali tragedie – ha affermato – si potrebbe ampliare il campo di applicazione anche a tutte le aziende che insistono sul territorio".
Morti sul lavoro in Campania: numeri da emergenza
Con la tragedia di Marcianise sale a 40 il numero dei morti sul lavoro in Campania nel 2025. Solo due mesi fa tre operai persero la vita in un cantiere a Napoli. La regione è seconda in Italia solo alla Lombardia per numero di vittime, con un trend in crescita rispetto al 2024.
La reazione dei sindacati
Durissima la presa di posizione della Cgil:
"Un’altra tragedia intollerabile che colpisce il mondo del lavoro – si legge nella nota – Non si tratta di fatalità, ma del fallimento di un sistema d’impresa che non garantisce sicurezza. Morire di lavoro è una vergogna nazionale. Ora basta".
Il segretario campano Nicola Ricci chiede verità immediata, più controlli e un piano straordinario per fermare la strage silenziosa. Sulla stessa linea la Cisl, con Nicodemo Lanzetta, segretario di Caserta:
"Servono più investimenti in formazione e prevenzione. Più risorse per aumentare i controlli".
