"Estate da re", annullato il concerto del russo Gergiev alla Reggia di Caserta

La decisione della direzione dopo le polemiche internazionali

estate da re annullato il concerto del russo gergiev alla reggia di caserta
Caserta.  

Per settimane erano cresciute le proteste contro la presenza del direttore russo, ritenuto “complice di Putin”, con appelli allo stop da parte della vedova di Alexei Navalny, Yulia Navalnaya, e dell’Anti-Corruption Foundation. Parallelamente, una lettera firmata da più di 700 intellettuali, inclusi premi Nobel per la pace e la letteratura, e una petizione online con oltre 16.000 firme, avevano chiesto l’annullamento del concerto per evitare la propaganda culturale del Cremlino.

Pressioni istituzionali e preoccupazioni pubbliche
Le richieste di cancellazione avevano raggiunto il livello europeo: la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno e un portavoce dell’UE avevano definito la decisione inaccettabile e avevano invitato a difendere i principi democratici. Intanto, in Campania, l’amministrazione De?Luca aveva difeso la scelta spiegando di voler mantenere “canali culturali aperti anche verso chi non la pensa come noi”, generando però critiche politiche e approfondimenti su confine tra arte e propaganda.

Ordine pubblico a rischio
La Questura di Caserta aveva intensificato i controlli, temendo proteste anche violente: i biglietti delle prime file risultavano acquistati da associazioni ucraine e dissidenti russi, determinati a manifestare. Il timore di disordini aveva accentuato la pressione sulla Direzione della Reggia.

Decisione definitiva e motivi formali
Stamane la decisione della Direzione della Reggia di Caserta di annullare «la presenza del direttore d’orchestra russo, criticato per le sue posizioni vicine a Putin, per timore di proteste». Le stesse testate locali hanno rilanciato la notizia confermando che l’evento non si svolgerà domenica prossima.

Libertà artistica o responsabilità politica?
La sospensione del concerto sancisce un momento di forte dibattito tra libertà artistica e responsabilità politica. Le istituzioni culturali e politiche italiane si trovano a dover gestire la tensione tra apertura e vigilanza, in un contesto internazionale segnato da conflitti e propaganda culturale. La questione apre un precedente importante per il futuro dei grandi eventi culturali in contesti internazionali complessi.