Tre territori, un unico racconto. “Macerie di un Sogno Infranto” è il progetto fotografico di Angelo Greco che intreccia le storie di Licola Mare, Cuma e Castel Volturno, luoghi uniti da una linea di costa e da un destino comune: quello di essere promesse mai mantenute, sogni trasformati in rovine, ma ancora capaci di raccontare bellezza.
Il progetto è nato a Licola Mare dieci anni fa si è poi esteso a Cuma e Castel Volturno, territori accomunati dall’illusione di uno sviluppo possibile, frenato da decenni di abbandono, incuria e scelte politiche fallimentari.
L’obiettivo non è solo documentare il degrado, ma riscoprire, attraverso le 28 immagini, la forza viva e resistente di paesaggi e comunità che non hanno smesso di lottare. La mostra sarà aperta al pubblico venerdì 27 giugno alle 18 presso la galleria AreaLab35 in via Giovanni Porzio 4, centro direzionale Napoli fino al 4 luglio.
Licola Mare, un tempo rinomata località balneare tra i comuni di Pozzuoli e Giugliano in Campania, oggi si presenta come un campo di battaglia silenzioso.
Le sue spiagge e palazzine fatiscenti raccontano le conseguenze di politiche dissennate, come la decisione di trasformarla in un’area per sfollati dopo il terremoto del 1980 e la crisi bradisismica degli anni ’80. Nonostante il degrado, la vita continua a emergere, combattiva, tra le macerie.
Cuma, culla della civiltà occidentale, tra le più antiche colonie greche in Italia, è simbolo del contrasto tra patrimonio storico e degrado ambientale.
La sua acropoli resta un faro di cultura, ma l’ecosistema naturale che la circonda – arenile, duna e foresta – è oggi vittima di incuria, inquinamento e attività illegali. Un patrimonio unico che resiste, pur se ferito.
Castel Volturno, comune di confine tra il Casertano e il Napoletano, è spesso associato alle cronache più oscure della “mala Campania”.
Il progetto concentra lo sguardo sulle due sponde del Volturno: l’Oasi dei Variconi, area umida di rilevanza ecologica, e Bagnara, quartiere devastato dalla cementificazione selvaggia. Entrambi sono simboli viventi di un territorio dilaniato tra il potenziale naturalistico e l’incuria umana.
“Macerie di un Sogno Infranto” è un’opera di testimonianza visiva che cerca di restituire dignità a luoghi dimenticati, raccontando la resilienza della loro bellezza. Un invito a guardare oltre le rovine, per riscoprire un patrimonio ancora vivo.
