Pronto soccorso Pineta Grande, Simonelli: "Chiusura inaccettabile"

Dal 18 luglio la chiusura della struttura sanitaria

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La denuncia di Aldo Simonelli, consigliere comunale di Frignano

Castel Volturno.  

"Dal 18 luglio il pronto soccorso dell’ospedale Pineta Grande di Castel Volturno chiuderà per tutta l’estate. Non parliamo di un reparto qualunque, ma del primo presidio sanitario a cui ci si rivolge in caso di infarto, incidente o emergenze gravi.

È una notizia che, in silenzio, sta passando quasi sotto traccia, ma che rappresenta un colpo durissimo per la tenuta sanitaria dell’intero territorio".

A denunciarlo è Aldo Simonelli, consigliere comunale di Frignano del Movimento 5 Stelle, che ha diffuso un video girato proprio davanti all’ospedale, per informare e sensibilizzare l’opinione pubblica su una situazione che definisce "gravissima".

"A causa del blocco dei rimborsi da parte della Regione Campania - parliamo di oltre 16 milioni di euro non ancora versati - la struttura è stata costretta a sospendere temporaneamente il servizio di pronto soccorso.

Ma questa non è una semplice controversia tra pubblico e privato, come qualcuno vorrebbe far credere: è una vera e propria emergenza sanitaria territoriale che colpisce decine di migliaia di cittadini della fascia costiera nord della Campania", spiega Simonelli.

Pineta Grande rappresenta uno dei pochi presìdi sanitari operativi su un territorio storicamente fragile, ed è spesso chiamato a sopperire alle mancanze strutturali della sanità pubblica. «Invece di rafforzare questi presìdi - prosegue Simonelli - la Regione li abbandona, lasciandoli senza copertura e senza risposte. E il risultato è che interi comuni come Mondragone, Castel Volturno, Villa Literno e Cancello Arnone si ritroveranno, nel pieno dell’estate, senza un pronto Soccorso attivo".

"Ciò significa ambulanze che impiegheranno il doppio del tempo per arrivare a destinazione, pazienti in pericolo, personale sanitario sotto stress e cittadini privati di un diritto fondamentale: quello alla salute», denuncia ancora Simonelli.

E conclude: "Dobbiamo uscire dall’ipocrisia: questa non è una crisi contabile, è una crisi di responsabilità politica. Quando salta un Pronto Soccorso, non salta solo un reparto. Salta un argine. Salta la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. E quando si rompe quella fiducia, il prezzo lo paghiamo tutti".