Natale, in crescita del 26% la spesa dal contadino

E' quanto emerge da un'indagine di Coldiretti

natale in crescita del 26 la spesa dal contadino

"Non solo web, con il Covid volano anche gli acquisti di Natale diretti dal contadino in crescita del 26% nel 2020, trainati da una nuova sensibilita' degli italiani verso i cibi salutari ma anche dalla volonta' di recuperare un contatto diretto con chi coltiva i prodotti". E' quando emerge da un'indagine Coldiretti/Ixe' che rivela "una vera e propria svolta green nei consumi per effetto della tendenza delle persone a compensare il maggiore tempo trascorso in casa con un'alimentazione piu' sana ma anche per prodotti originali e gustosi da regalare a parenti e amici".

Una opportunita' - sottolinea la Coldiretti - colta anche per le festivita' di Natale e Capodanno. La spesa media nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica e' cosi' passata nel 2020 da 27 euro a 34 euro, secondo l'indagine Coldiretti/Ixe', arrivando a rappresentare oltre un terzo della spesa alimentare totale tra coloro che frequentano i farmers market. A spingere la spesa dall'agricoltore e' soprattutto la possibilita' di trovare prodotti stagionali, a km zero e di qualita', ma anche perche' per l'enogastronomia l'84% degli italiani preferisce fare acquisti di persona direttamente dal produttore poiche' cio' garantisce maggiore attenzione nella selezione e anche un servizio di consulenza rispetto al web, secondo un'analisi Coldiretti.

"Un risultato reso possibile dal fatto che l'Italia e' l'unico Paese al mondo che puo' contare su una unica rete organizzata che mette a disposizione delle famiglie circa 1200 mercati contadini a livello nazionale sia all'aperto che al chiuso con una varieta' di prodotti che - spiega la Coldiretti - vanno dalla frutta alla verdura di stagione, dal pesce alla carne, dall'olio al vino, dal pane alla pizza, dai formaggi fino ai fiori".Il boom della spesa nei mercati contadini non compensa pero' - sottolinea Coldiretti - le difficolta' causate dalla pandemia alle aziende agricole, a causa soprattutto del crollo delle attivita' di bar, trattorie, ristoranti e pizzerie, oltre che degli agriturismi. Il risultato e' una perdita di fatturato di oltre 9,6 miliardi per i mancati acquisti in cibi e bevande nel 2020, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche salumi e formaggi di alta qualita' che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione - precisa la Coldiretti - rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione.

"Dinanzi a tale situazione molti mercati, aziende agricole e agriturismi si sono attrezzati - conclude Coldiretti - per individuare nuove soluzioni e superare le difficolta' logistiche e organizzative dei canali consueti, sperimentando forme alternative come il take away, il delivery per le mense degli uffici, le consegne dei pasti a domicilio".

(ITALPRESS).