Covid, il governo fissa nuove restrizioni

Sopraggiunge l'incubo dei 40mila casi al giorno

covid il governo fissa nuove restrizioni

L'Italia sfonda la soglia dei 20mila contagi e le preoccupazioni da parte degli organi di governo aumenta. La grande paura del presidente del Consiglio, davanti ai bollettini giornalieri, sono i numeri alti dei ricoverati e dei morti, oltre il tasso di positività al virus che continua a salire al 5,8% in Lombardia, Campania ed Emilia Romagna. 

Come in tutta Europa, anche in Italia la capacità di trasmissione della variante inglese allarma gli scienziati e interroga il governo.

Il premier Mario Draghi, i tecnici e i ministri competenti hanno condiviso la preoccupazione che il Paese possa presto tornare al picco di 40mila casi raggiunto in autunno. Con la differenza che adesso siamo in piena campagna vaccinale e che la variante inglese colpisce i giovanissimi e i bambini.

Il tema è se il governo sia pronto a introdurre nuove restrizioni e quali, dopo aver dato ai governatori la possibilità di chiudere le scuole anche nelle zone arancioni e gialle. Tra le ipotesi sul tavolo c’è il coprifuoco anticipato e ulteriori limitazioni agli spostamenti delle persone.

L'indice Rt nazionale è sopra 1 e le ordinanze del ministro della Salute faranno scattare l’arancione in altre regioni e forse anche il rosso se, come è prevedibile, alcuni territori andranno oltre 1,25. Il ministro aspetta i dati del monitoraggio che dovrebbero arrivare oggi stesso e, in attesa che venerdì si pronunci la cabina di regia tecnica, non fa previsioni.

Vista la drammaticità del momento, con le terapie intensive che rischiano di andare in sofferenza, la strategia del governo prevede un’azione forte e coordinata nei confronti delle amministrazioni locali. L’obiettivo è allertare le aziende sanitarie locali, i sindaci e i presidenti di Regione perché vengano individuati il prima possibile nuovi focolai e isolate in rosso le zone ad alto rischio: stop alla mobilità, chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, serrata dei bar, dei ristoranti e dei negozi. Sacrifici importanti per le persone e per i gestori delle attività, ai quali il governo ha promesso che i ristori arriveranno al più presto, anche se a decidere le chiusure sono stati i governatori o i sindaci.

Molise e Basilicata sono già rosse, mentre sono arancioni Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento e Umbria. Le nuove misure scatteranno lunedì, ma già domani Speranza firmerà le ordinanze che possono mandare in rosso diverse regioni. A cominciare da Emilia Romagna, Campania e Abruzzo e forse anche Lombardia e Piemonte.