3 consigli basilari per la gestione delle risorse umane nelle PMI

Vediamoli uno per uno nel dettaglio

Il termine risorse umane è stato coniato negli anni Settanta e ha rappresentato un cambio importante di prospettiva sia nel mondo del lavoro che in quello dell'economia, portando con sé un approccio olistico e allo stesso tempo dalla forte valenza strategica.

Qualcosa che tutte le aziende dovrebbero adottare, incluse le PMI, da sempre considerate il tessuto dell'economia italiana.

Se desiderate scoprire qualcosa di più su quanto ruota intorno all’argomento, potete consultare questa guida con consigli e strategie per la gestione risorse umane disponibile su factorial.it: una realtà impegnata da ormai diversi anni nella digitalizzazione dei processi HR.

Nell’articolo di oggi, invece, vi proponiamo un’analisi di alcuni aspetti basilari su cui focalizzarsi, specifici proprio per il modus operandi che vige nelle piccole e medie imprese. Vediamoli uno per uno nel dettaglio.

Investire nelle risorse umane: vale la pena per le PMI?

C’è una frase di Taiichi Ohno - considerato l'artefice insieme a Eiji Toyoda del Toyota Production System - che dice molto sul valore che riveste il personale all'interno di un'azienda:

“Le risorse umane sono qualcosa al di sopra di ogni misurazione. Le capacità di queste risorse possono estendersi illimitatamente quando ogni persona comincia a pensare.”

In un mondo che appare sempre più competitivo, a seguito degli sviluppi della globalizzazione e della digitalizzazione, per qualsiasi piccola e media azienda diventa essenziale dotarsi di collaboratori validi che, come suggerito da Ohno, sappiano pensare.

Il primo consiglio che quindi possiamo dare a chiunque si trovi a capo di un'impresa, indipendentemente dalle sue dimensioni, è di prendere consapevolezza quanto prima di questo fattore, in maniera tale da poterlo portare avanti pedissequamente nel tempo.

L'utilità di un programma gestionale

Nella gestione delle risorse umane considerare diversi aspetti: dalla selezione del personale alla sua formazione, passando per l'organizzazione a turni e diversi altri elementi ancora.

Premesso che gli strumenti cartacei possono ormai considerarsi superati già da diverso tempo, lo sono altrettanto i programmi base dell'informatica come Word ed Excel. Essendo l'inserimento dei dati manuale, la probabilità che si creino errori e imprecisioni, con una conseguente mancanza di comunicazione interna, è alquanto elevata.

In questo contesto, investire in un software gestionale di ultima generazione, che presenta certamente un costo iniziale che viene però ripagato nel tempo, si rivela la soluzione ottimale.

Si tratta di una piattaforma che offre una condivisione a 360° dei dati tra tutte le figure coinvolte e un livello di automatizzazione degno di nota, in grado di semplificare non poco l'interazione e l'organizzazione.

La comunicazione? Dovrebbe essere sempre al primo posto

Non in tutte le PMI si ha modo di dotarsi di un responsabile delle risorse umane. Ciò accade per diverse ragioni, le più comuni delle quali sono due: perché semplicemente i dipendenti sono troppo pochi oppure perché non c’è ancora consapevolezza delle competenze di un HR Manager.

Il suo compito non è soltanto tecnico: oltre a lavorare sulla selezione dei talenti migliori, si impegna attivamente a creare un clima di collaborazione tra le parti che permetta loro di restare, generando ricchezza per l’azienda. Agisce in maniera prioritaria sulla comunicazione.

Pertanto, accanto all’assunzione o al confronto con un simile professionista, le imprese dovrebbero organizzare periodicamente delle riunioni affinché eventuali problematiche possano essere chiarite faccia a faccia.

Il dipendente dovrà essere messo nelle condizioni di dire la propria e lasciare dei feedback costruttivi. In questo modo si sentirà responsabilizzato e incentivato a fare gli interessi della realtà per cui lavora.