Corinaldo, preso a Barcellona l’evaso Andrea Cavallari

Era scomparso dopo la laurea: condannato per la strage nella discoteca Lanterna Azzurra

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Il 26enne era latitante dal 3 luglio. È stato condannato a 11 anni e 10 mesi per la strage del 2018 alla Lanterna Azzurra. Aveva approfittato di un permesso per laurearsi a Bologna e non era più rientrato in carcere

Catturato in Spagna dopo due settimane di fuga.  Andrea Cavallari è stato fermato nella mattinata del 17 luglio nel centro di Barcellona, mentre passeggiava in strada. Le autorità spagnole, in stretto coordinamento con quelle italiane, lo hanno bloccato senza che opponesse resistenza. Il 26enne era ufficialmente latitante dal 3 luglio, giorno in cui aveva ottenuto un permesso premio per discutere la tesi di laurea all’Università di Bologna.

Condanna definitiva per la strage di Corinaldo

Cavallari è uno dei componenti della cosiddetta “banda dello spray”, ritenuta responsabile della tragedia dell’8 dicembre 2018 nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo. L’uso di spray urticante durante il concerto del trapper Sfera Ebbasta scatenò il panico tra la folla, causando la morte di sei persone e il ferimento di altre 59. La Cassazione ha reso definitiva la condanna a 11 anni e 10 mesi per omicidio preterintenzionale e lesioni.

Il permesso premio e la fuga

Il giovane era detenuto nel carcere Dozza di Bologna. Il 3 luglio aveva ricevuto un permesso per laurearsi in Scienze giuridiche. Accompagnato dai familiari, aveva partecipato alla cerimonia ma non era mai rientrato in carcere. Secondo gli inquirenti, la fuga era premeditata e avrebbe coinvolto anche la fidanzata, anch’ella irreperibile.

Le indagini per favoreggiamento

La Procura di Bologna ha aperto un fascicolo per favoreggiamento e sta cercando di accertare chi abbia aiutato Cavallari a scappare e a raggiungere la Spagna. Nel mirino anche le modalità con cui è stato concesso il permesso senza scorta. Non si escludono responsabilità nell’ambito della gestione carceraria o tra i familiari.

Rientro imminente e carcere rafforzato

Sono in corso le procedure di estradizione per riportare Cavallari in Italia. Verrà trasferito nuovamente nel carcere di Bologna, ma questa volta in un regime più rigido, senza possibilità di benefici. Le autorità penitenziarie stanno già valutando la revoca di eventuali percorsi rieducativi e agevolazioni future.