Carceri: cortocircuito a San Vittore, probabile sfollamento

Al momento non è possibile ripristinare la fornitura di energia elettrica al terzo reparto

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A darne notizia Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria...

"Verso mezzogiorno presso la casa circondariale di Milano San Vittore un cortocircuito in un quadro elettrico ha sprigionato un principio di incendio e soprattutto moltissimo fumo, diradatosi solo dopo l’intervento dei vigili del fuoco.

Al momento non è possibile ripristinare la fornitura di energia elettrica al terzo reparto del penitenziario con il rischio concreto che debbano essere trasferiti in altre carceri molti detenuti, forse 250. Per fortuna non ci sono state conseguenze né per i ristretti né per gli operatori".

Lo dichiara Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria.

"Se non stessimo parlando di un principio d’incendio, potremmo di certo dire che piove sul bagnato. A San Vittore in soli 484 posti disponibili, sino all’evento di oggi, sono stipati ben 1.109 detenuti, con un sovraffollamento del 229%.

E non va molto meglio nelle restanti carceri della regione, dove verosimilmente verrebbero trasferiti gli sfollati di San Vittore, qualora, com’è pressoché certo, se ne confermasse la necessità. In tutta la Lombardia, infatti, i reclusi sono 8.872, mentre i posti disponibili (compresi quelli divenuti inagibili di San Vittore) sono solo 5.638, con un sovraffollamento medio di oltre il 157%.

Al di là del cortocircuito di San Vittore, il cortocircuito vero è quello del governo che, nel mentre discetta di nuovi posti detentivi e moduli prefabbricati, trascura la manutenzione ordinaria e straordinaria, così gli istituti cadono letteralmente a pezzi, com’è accaduto qualche settimana fa a Roma Regina Coeli, o prendono fuoco, com’è successo oggi a Milano San Vittore”, commenta il segretario della Uilpa polizia penitenziaria.

Lo ripetiamo, come peraltro invocato da più parti, ivi comprese la prima e la seconda carica dello Stato, servono immediate misure deflattive della densità detentiva, complessivamente i ristretti, in costante ascesa, sono 63.656 e i posti disponibili, in continua diminuzione, appena 46.213, per potenziare gli organici della Polizia penitenziaria, mancanti di almeno 20mila agenti, ammodernare le strutture e le infrastrutture, garantire l’assistenza sanitaria e avviare riforme di sistema", conclude De Fazio.