A sedici giorni dall’entrata in vigore dei dazi statunitensi sull’Unione europea, il clima politico tra Bruxelles e Washington è segnato da crescente nervosismo. Il primo agosto si preannuncia come uno spartiacque per gli equilibri commerciali transatlantici. La posta in gioco è altissima: l’assenza di un’intesa tra Usa e Ue potrebbe innescare una reazione a catena con ripercussioni su tutti gli Stati membri.
L'appello di Mattarella
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un messaggio a Emmanuel Macron per la festa nazionale francese, ha voluto ribadire il valore del Trattato del Quirinale e la necessità di una cooperazione strutturata tra partner europei. In un mondo segnato da instabilità e sfide complesse, ha sottolineato, solo una risposta unitaria può garantire efficacia.
Tajani a Washington
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani è volato a Washington per incontrare il segretario di Stato Marco Rubio e l’ambasciatore Jamieson Greer, figura chiave nei negoziati commerciali. Dalla Farnesina si ribadisce che i colloqui proseguono, sfruttando ogni ora utile fino al 31 luglio. L’obiettivo è raggiungere un’intesa di principio da integrare poi con accordi tecnici e settoriali, sulla falsariga di quanto avvenuto con il Regno Unito.
Due visioni a confronto
Sul piano negoziale, le posizioni restano distanti. Gli Stati Uniti propongono un dazio base del 10%, da applicare con maggiorazioni su settori strategici come acciaio e auto, in cambio di aperture europee sul piano regolamentare. Bruxelles punta invece a concessioni reciproche e a una riduzione parallela di tutte le barriere. L’intento è stimolare investimenti incrociati e proteggere la competitività delle industrie europee.
Politica interna e tensioni
All’interno della maggioranza italiana prevale la cautela. Il presidente della commissione Bilancio del Senato, Nicola Calandrini (FdI), sottolinea l’importanza di un approccio equilibrato. Più caute le posizioni di Forza Italia, mentre la Lega auspica contatti diretti tra Italia e Usa. Riccardo Magi di +Europa, invece, ironizza sulle recenti aperture del ministro dell’Agricoltura Lollobrigida verso i prodotti americani.
Una risposta europea incerta
Nonostante l’accordo sulla necessità di un’intesa “equa per tutti”, l’Ue appare divisa sulle contromisure. Il commissario al Commercio Maroš Šefcovic ha riferito ai ministri un messaggio chiaro: i dazi al 30% minacciati da Trump sono inaccettabili. Alcuni Paesi, come Francia, Austria e Svezia, chiedono misure immediate, inclusa la possibilità di colpire le multinazionali digitali statunitensi.
Preparativi in corso
Bruxelles ha già sospeso fino al 1° agosto le misure di riequilibrio sui dazi a acciaio e alluminio. È stato intanto condiviso un secondo elenco di beni per un valore di 72 miliardi di euro. Tutti gli strumenti, incluso quello anticoercizione, restano sul tavolo. La linea resta quella del negoziato, ma l’Ue prepara anche risposte dure se non si troverà un accordo entro la scadenza.
