Il no definitivo della Camera agli ex deputati: niente restituzione dei vitalizi

La Cassazione interna di Montecitorio respinge il ricorso di 800 ex parlamentari

il no definitivo della camera agli ex deputati niente restituzione dei vitalizi

Confermato il taglio deciso nel 2018 da Roberto Fico. Ora resta solo la via politica all’Ufficio di Presidenza guidato da Fontana

Il verdetto del Collegio d’appello: la linea Fico resta valida. Il Collegio d’appello della Camera dei Deputati, l’organo che agisce di fatto come una Corte di Cassazione interna a Montecitorio, ha confermato in via definitiva la decisione di respingere il ricorso presentato da circa 800 ex deputati contro il taglio dei vitalizi. Un ricorso che puntava a cancellare il provvedimento adottato nel 2018 sotto la presidenza di Roberto Fico, esponente del Movimento 5 Stelle, che aveva introdotto un ricalcolo contributivo degli assegni percepiti da ex parlamentari. La decisione è stata resa pubblica attraverso una nota ufficiale di Montecitorio.

La differenza con il Senato: Palazzo Madama aveva accolto il ricorso
A pesare sull’esito e sul dibattito politico c'è anche il confronto con quanto avvenuto al Senato nel 2022, quando l’analogo ricorso presentato da ex senatori era stato accolto. In quel caso, Palazzo Madama aveva ritenuto in parte fondato il reclamo, ristabilendo per alcuni ex parlamentari il diritto a ricevere vitalizi calcolati secondo le regole precedenti alla riforma. Ma alla Camera la linea è rimasta più rigida, confermando l’indirizzo di discontinuità introdotto dalla maggioranza dell’epoca.

Gli ex deputati: tutte le strade giurisdizionali sono esaurite
Con questa decisione, gli ex deputati firmatari del ricorso hanno ormai esaurito ogni possibilità di appello all’interno degli organi giurisdizionali della Camera. Si chiude dunque la via giudiziaria, che mirava a far dichiarare illegittimo il taglio ai vitalizi. L’unica strada ancora percorribile resta quella politica: presentare un nuovo appello all’Ufficio di Presidenza della Camera, oggi presieduto da Lorenzo Fontana (Lega), nella speranza di una revisione della linea politica.

Fontana arbitro della partita politica, ma lo scenario è incerto
Il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, si troverà ora a gestire un potenziale nuovo fronte di pressione, se gli ex parlamentari dovessero decidere di insistere in sede politica. Tuttavia, l’attuale maggioranza sembra finora poco incline a rimettere in discussione una misura che, pur controversa, ha raccolto un largo consenso nell’opinione pubblica, soprattutto per il suo valore simbolico nella lotta ai privilegi della “casta”. Qualsiasi inversione di rotta rischierebbe infatti di aprire un fronte politico e mediatico poco gestibile.

Un tema ricorrente tra diritto acquisito e segnale etico
La vicenda dei vitalizi continua a oscillare tra il tema giuridico dei diritti acquisiti e quello più ampio dell’etica pubblica. Il taglio del 2018 aveva trasformato i vitalizi in trattamenti calcolati secondo il metodo contributivo, in linea con quanto accade nel sistema pensionistico generale. Da allora, ex deputati e senatori si sono battuti per vedersi riconosciuto il diritto a un assegno ritenuto, da loro, stabilito in via definitiva al momento del pensionamento. Ma la Camera, oggi come allora, sembra voler confermare la rottura con un passato ormai difficile da difendere sul piano della legittimazione sociale.