L’annuncio della Casa Bianca e l’incognita sulla diplomazia. La portavoce Karoline Leavitt ha dichiarato che il presidente Donald Trump potrebbe prendere una decisione definitiva sull’opzione militare contro l’Iran “entro le prossime due settimane”. L’amministrazione statunitense, pur mantenendo una linea ambigua, non esclude la possibilità che i negoziati con Teheran falliscano. Questo annuncio segna un nuovo punto critico nelle già tese relazioni tra Washington e la Repubblica islamica.
La guerra si estende
Attacchi israeliani a nord di Teheran, bombardato un ospedale a Beersheba
Mentre la guerra tra Iran e Israele entra nel settimo giorno, l’esercito israeliano ha colpito installazioni nelle province settentrionali dell’Iran, lontane da Teheran, segnalando un allargamento del conflitto. Intanto un missile ha centrato il Centro Medico Soroka di Beersheba: diversi pazienti sono rimasti feriti. È il primo ospedale israeliano colpito dall’inizio delle ostilità.
Scenari futuri
Gli Stati Uniti si preparano a evacuare cittadini, l’Iran valuta la risposta nucleare
Nel contesto di una possibile escalation, l’ambasciata americana a Gerusalemme sta pianificando il rimpatrio dei cittadini statunitensi, attraverso voli e navi da crociera. L’intelligence USA ritiene che un attacco diretto a un impianto nucleare iraniano, o l’uccisione della Guida Suprema, potrebbe spingere Teheran ad accelerare i programmi per la bomba atomica. Intanto, i ministri degli Esteri di Regno Unito, Francia e Germania cercano un contatto con la leadership iraniana.
Una protezione non infinita
Israele si affida al suo scudo antimissile, ma le scorte si riducono
Gli intercettori dell’Iron Dome israeliano stanno offrendo una difesa solida contro i missili lanciati dall’Iran, ma l’efficacia del sistema è messa alla prova dalla quantità degli attacchi. Gli esperti militari si interrogano su quanto a lungo ancora potrà reggere l’intensità del conflitto.