Una tragedia scuote Hollywood. Il regista americano Rob Reiner, 78 anni, e la moglie Michele Singer, 68, sono stati trovati morti nella loro villa di Brentwood, a Los Angeles, nella notte italiana tra domenica e lunedì. I corpi presentavano ferite di arma da taglio e, fin dalle prime verifiche, gli investigatori hanno escluso cause accidentali, orientando l’inchiesta verso l’ipotesi di un duplice omicidio. La polizia di Los Angeles ha arrestato Nick Reiner, 32 anni, secondogenito della coppia, accusandolo formalmente dell’assassinio dei genitori. Il giovane è attualmente detenuto sulla base di una cauzione fissata a 4 milioni di dollari. Le autorità mantengono il massimo riserbo sui dettagli dell’accusa e sul possibile movente, mentre proseguono gli accertamenti.
Il passato di Nick Reiner
Nick Reiner è noto per un passato segnato da problemi di tossicodipendenza e da periodi di forte disagio personale, che in passato lo hanno portato anche a vivere in strada. Nel 2015 aveva collaborato con il padre come co-sceneggiatore del film “Being Charlie”, un dramma liberamente ispirato alle sue esperienze personali e alla difficile relazione con la famiglia. In un primo comunicato, la polizia di Los Angeles ha confermato il ritrovamento dei corpi di “un uomo e una donna all’interno dell’abitazione” della coppia, precisando che le indagini sono in corso per ricostruire con esattezza cosa sia accaduto nelle ore precedenti al delitto. Gli investigatori stanno analizzando la scena e raccogliendo testimonianze per chiarire la dinamica e il contesto dell’omicidio. La notizia ha suscitato sgomento nell’industria cinematografica americana. Rob Reiner era considerato uno dei registi più influenti del cinema statunitense degli ultimi decenni, autore di film che hanno segnato la storia della commedia e del dramma hollywoodiano. In attesa di ulteriori sviluppi giudiziari, Hollywood piange una perdita improvvisa e violenta che lascia aperti molti interrogativi.
