Ucraina-Russia, Witkoff vede Zelensky a Berlino. Cremlino attacca la Nato

Media di Kiev: «Siversk quasi persa». Mosca: irresponsabile parlare di guerra

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Sul fronte orientale, media ucraini parlano di una situazione critica a Siversk. Duro attacco del Cremlino alla Nato, mentre Merz paragona Putin a Hitler nel 1938

La diplomazia torna al centro del dossier ucraino. L’inviato speciale statunitense Steve Witkoff incontrerà il presidente Volodymyr Zelensky a Berlino, in un passaggio considerato cruciale nel tentativo di mantenere compatto il fronte occidentale e valutare le prossime mosse politiche e militari. L’incontro avviene in un momento di forte pressione sul campo e di crescente dibattito internazionale sul futuro del sostegno a Kiev. Dal fronte arrivano notizie allarmanti. Secondo media ucraini, la città di Siversk, nel Donetsk, sarebbe ormai «quasi persa», dopo settimane di avanzata russa e combattimenti intensi. Le forze di Mosca continuano a spingere nell’area orientale, puntando a consolidare il controllo territoriale e a logorare le difese ucraine, già messe a dura prova dalla carenza di uomini e mezzi.

L’ira del Cremlino contro la Nato

Da Mosca arrivano toni durissimi nei confronti dell’Alleanza Atlantica. Il Cremlino ha definito «irresponsabile» parlare apertamente di una possibile guerra con la Russia, accusando la Nato di alimentare una retorica pericolosa e di aumentare il rischio di un’escalation diretta. Le dichiarazioni si inseriscono in un clima di tensione crescente tra Russia e Occidente, segnato da esercitazioni militari e rafforzamenti sul fianco orientale europeo. A infiammare ulteriormente il dibattito è intervenuto Friedrich Merz, leader della Cdu tedesca, che ha paragonato l’attacco di Vladimir Putin all’Ucraina all’annessione dei Sudeti nel 1938, sostenendo che, come allora, le concessioni non bastarono a fermare Hitler. Un parallelo storico forte, che ha suscitato reazioni contrastanti ma che riflette il timore, diffuso in parte dell’Europa, di un’aggressione russa destinata ad andare oltre l’Ucraina.

Un conflitto senza svolta

Sul terreno come sul piano diplomatico, il conflitto resta in una fase di profonda incertezza. Mentre Kiev cerca sostegno politico e militare e Mosca consolida le proprie posizioni, la comunità internazionale appare divisa tra la necessità di evitare un’escalation e quella di non arretrare di fronte all’aggressione. Le prossime settimane potrebbero rivelarsi decisive per capire se si apriranno spiragli negoziali o se la guerra è destinata a proseguire senza una chiara prospettiva di soluzione.