Il ministero della Difesa di Taiwan ha reso noto che, nel corso delle ultime 24 ore (fino alle 6:00 AM, ora locale), sono state individuate 50 aeronavi militari cinesi e sei navi da guerra in prossimità dell’isola principale, con ulteriori 24 velivoli – inclusi caccia e droni – monitorati da stamattina, di cui 15 hanno oltrepassato la linea mediana dello Stretto per esercitazioni congiunte aria–mare.
La reazione cinese al passaggio della HMS?Spey
Le incursioni coincidono con l’attraversamento dello Stretto da parte dell’HMS?Spey, pattuglia della Royal Navy, il 18 giugno. Londra ha difeso l’operazione come “routine e conforme al diritto internazionale”, mentre Pechino ha denunciato un’azione intenzionale per “creare problemi” e “minare la pace”, promettendo sorveglianza costante da parte del Comando della Marina orientale .
Tokyo intensifica la sua presenza
Il 12 giugno il cacciatorpediniere giapponese Takanami ha attraversato lo Stretto di Taiwan, marcando la terza incursione della Self-Defense Maritime Force in un anno, e ha poi partecipato a esercitazioni congiunte con la Marina delle Filippine a sud di Luzon. Questo indica un cambio di rotta da parte del Giappone, che aderisce alle iniziative USA e partner per la libertà di navigazione nell’Indo-Pacifico.
Tensione in aumento destinata a complicare gli equilibri
Il crescente livello di attività militare nei cieli e nei mari di Taiwan segna un’escalation significativa dello scontro strategico tra Pechino e le potenze occidentali. Le operazioni britanniche e giapponesi, quasi simulate, rappresentano una prova di forza nei confronti della Cina, che risponde con risposta militare continua e critica diplomatica.