"Notte di guerra: gli Stati Uniti colpiscono Fordow, Natanz e Isfahan"

Washington ha lanciato un’offensiva su tre siti nucleari iraniani, gli Usa in guerra

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Si tratta di un’escalation significativa che proietta gli USA in prima linea nel conflitto Iran-Israele, con possibili ripercussioni su scala regionale e globale

Qualche ora fa, il presidente statunitense ha annunciato via comunicazione social che gli Stati Uniti avevano colpito con successo tre siti nucleari strategici iraniani. Ha definito l’operazione “completamente riuscita” e ha affermato che tutti i bombardieri erano rientrati in sicurezza.

 I siti colpiti e l’arma impiegata

Fordow, sito sotterraneo situato 80–90?m sotto una montagna, ha subito l’impatto di bombe bunker-buster GBU-57 sganciate da bombardieri B-2 Spirit.Natanz e Isfahan  sono stati colpiti con missili Tomahawk lanciati da sommergibile e, nel caso di Natanz, anche da GBU-57. Si tratta del primo uso in combattimento della potente GBU-57 MOP e di un massiccio impiego di forze aeree e navali.

Impatto strategico del blitz

Fordow era fino ad ora considerato inespugnabile a causa della sua collocazione profonda e delle difese robuste. L’uso coordinato di B-2 e missili ha deliberatamente mirato a neutralizzare la capacità iraniana di arricchire uranio ad alto livello. Gli Stati Uniti hanno annunciato che questa azione mira a costringere l’Iran a tornare al tavolo negoziale o subire “conseguenze maggiori”.

Reazioni e clivaggi

Israeliani: il premier Netanyahu ha salutato l’intervento come storico e necessario. USA: molti repubblicani lo sostengono, mentre esponenti democratici e alcuni giuristi contestano l’assenza di mandato del Congresso. ONU e diplomatici: esprimono preoccupazione per l’escalation del conflitto. Mercati finanziari: hanno reagito con calo delle borse e aumento del petrolio, mentre ulteriori instabilità energetica sono attese in caso di conflitto prolungato.

Risposta di Teheran

L’Iran ha confermato i danni subiti, pur minimizzandone la portata, e ha dichiarato che il proprio programma nucleare non si fermerà. Ha inoltre minacciato rappresaglie, tra cui possibili attacchi alle basi americane nella regione e la chiusura dello Stretto di Hormuz, soglia vitale per il traffico petrolifero.

Rischio di allargamento del conflitto

Entrando ufficialmente nel conflitto, gli Stati Uniti assumono una responsabilità diretta: confrontarsi con 40.000 soldati USA schierati nella regione e affrontare possibili attacchi alle linee marittime e infrastrutture locali. L’ipotesi di una guerra regionale amplia ulteriormente lo spettro dell’instabilità.

Prospettive future

L’attacco rappresenta un momento di svolta: da un lato, mette sotto pressione l’Iran costringendolo alla negoziazione; dall’altro, apre le porte a velocissime escalation violente. In assenza di un cessate il fuoco e di un negoziato credibile, la situazione rischia di precipitare.

Data dell’attacco confermata: tra le 2:30 e le 3:00 del 22 giugno 2025 (ora locale iraniana).