L’Europa nuda davanti ai nuovi imperi mentre Trump e Putin giocano col mondo

La strategia Usa scuote gli equilibri: Europa smarrita, democrazia sotto assedio

l europa nuda davanti ai nuovi imperi mentre trump e putin giocano col mondo

La nuova Strategia per la Sicurezza Nazionale di Trump, applaudita dal Cremlino, rivela il crollo dell’ordine occidentale. Europa divisa e ipocrita, incapace di reagire. Ma anche America e Russia inseguono visioni monocordi e pericolose

La frattura che incendia l’Occidente. Ci sono momenti della storia in cui l’ipocrisia diventa un crimine politico. L’Europa di oggi vi sguazza, mentre due potenze autocratiche – la Russia di Vladimir Putin e gli Stati Uniti di Donald Trump – ridisegnano la mappa del mondo come se gli ultimi ottant’anni non fossero mai esistiti. La nuova “Strategia per la Sicurezza Nazionale” americana, accolta con entusiasmo dal Cremlino, non è solo un documento programmatico: è un manifesto di rottura, uno schiaffo al concetto stesso di alleanza democratica. È sconvolgente vedere un’America che non nomina neppure l’aggressione russa all’Ucraina e una Russia che applaude compiaciuta. È ancora più sconvolgente una Europa che balbetta, che prende tempo, che finge di non capire. Winston Churchill ricordava che “il prezzo della grandezza è la responsabilità”. Oggi la grandezza non c’è più, e la responsabilità si dissolve come nebbia.

Trump e Putin, due visioni speculari e monocordi

Trump e Putin non sono identici, ma parlano linguaggi perfettamente complementari: il linguaggio della semplificazione brutale. Entrambi inseguono una geopolitica ridotta a slogan virali, a muscoli tesi, a rapporti di forza nudi e crudi. Trump abbandona l’idea di esportare la democrazia; Putin non ha mai smesso di esportare paura. Due visioni monocorde, incapaci di leggere la complessità, ma tremendamente efficaci nel manipolare un mondo stremato dalle crisi. Gli attacchi russi in Ucraina continuano mentre il portavoce Peskov plaude alla strategia Usa. Una sincronia che dovrebbe gelare il sangue nelle vene di qualunque leader europeo dotato di lucidità. Ma la lucidità è merce rara.

L’Europa davanti allo specchio

Mario Monti scrive che l’Europa è “nuda”. Ha ragione: è nuda, fragile, divisa, impaurita. Per anni ha creduto che bastasse evocare i “valori comuni” per sentirsi parte di una storia condivisa. Ora scopre che quei valori sono diventati bersaglio della nuova dottrina americana, la quale rovescia l’idea stessa di Occidente. Giuseppe Sarcina ricorda che Draghi ed Enrico Letta hanno indicato la strada, ma le capitali europee hanno applicato appena il dieci per cento delle misure suggerite. Mentre il mondo brucia, Bruxelles compila dossier e consulta comitati. È l’Europa delle mani pulite e dei piedi di piombo, che Charles de Gaulle avrebbe liquidato con una scrollata: “La politica è una cosa troppo seria per essere lasciata ai burocrati”.

Italia al bivio della storia

la democrazia è un impegno, una responsabilità, un patto quotidiano.In mezzo a questo scenario, l’Italia si trova a un crocevia. Giorgia Meloni aveva immaginato di fare da ponte naturale tra Trump e l’Europa. Ma ora quel ponte rischia di essere un viadotto sospeso sul vuoto. Se Trump punta a smantellare l’Unione, da che parte si colloca l’Italia? Salvini coltiva da tempo una fascinazione simultanea per Trump e per Putin, un capolavoro di incoerenza geopolitica. Tajani invoca più integrazione e propone riforme istituzionali coraggiose, la sola prospettiva che possa dare un futuro al continente. Meloni dovrà scegliere. E la scelta non è tra prudenza e audacia: è tra irrilevanza e storia. La verità è semplice e brutale: la libertà non si difende da sola. Non lo fece mai. Gli oratori che hanno illuminato il Novecento – da Kennedy a Mandela – ce lo hanno ripetuto fino allo sfinimento: la democrazia è un impegno, una responsabilità, un patto quotidiano.

Oggi, mentre i nuovi imperi stringono la loro morsa, l’Europa può ancora alzarsi. Può scegliere di essere protagonista e non spettatrice. Può scegliere di essere unita, forte, chiara. Può scegliere di parlare con una voce sola. Oppure può continuare ad accarezzare le proprie illusioni, finché anche l’ultima fiammella di libertà non sarà spenta dal vento gelido che soffia da est e da ovest.