Il ricordo di Giancarlo Siani a 35 anni dal suo omicidio

Il 23 settembre la camorre uccise quel ragazzo di 26 anni che lavorava da "abusivo" a Il Mattino

il ricordo di giancarlo siani a 35 anni dal suo omicidio
Napoli.  

Napoli e l’Italia intera ricordano oggi Giancarlo Siani, ucciso a 26 anni dalla camorra nella sua macchina sotto casa. Siani era “abusivo” de Il Mattino di Napoli e sognava di ottenere quel tesserino da giornalista. Con la sua passione e con la sua innocenza giovanile seguiva ciò che accadeva nell’area oplontina. Giancarlo non ha mai voltato lo sguardo da un’altra parte e anzi, come dovrebbe fare chi vuole raccontare la verità ha provato sempre a far luce lì dove tanti preferivano il buio. Il suo cercare la verità lo portò a diventare uno personaggio scomodo alla camorra e per questo ha pagato con la vita. 

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messario al Presidente della Fondazione Giancarlo Siani Onlus, Gianmario Siani, ha voluto ricordare questa ricorrenza. 

"Sono trascorsi trentacinque anni dal feroce assassinio di Giancarlo Siani, giovane cronista de Il Mattino di Napoli, autore di coraggiosi articoli sulle attività  criminali dei clan della camorra e sui loro conflitti interni.

Giancarlo Siani fu ucciso proprio per il lavoro svolto, per l'onestà e l'intelligenza con cui onorava il diritto alla libera informazione, raccontando i delitti della malavita e le trame di chi ne tirava le fila. Le organizzazioni camorristiche - sostiene Mattarella - non tollerarono che fosse svelato ciò che volevano restasse occulto: dagli affari illeciti alle complicità , alla violenza, che lasciava scie di morte: comprimevano libertà e opportunità  in ogni campo della vita economica e sociale. In questo giorno di memoria per Napoli e per l'intera comunità  civile, desidero esprimere a Lei un sentimento di solidarietà  e gratitudine per l'impegno civile che negli anni è stato promosso, a partire dal dolore di una ferita purtroppo insanabile. Giancarlo Siani è stato testimone del miglior giornalismo: sarà sempre un esempio di coraggio e di professionalità  per chi ha lavorato con lui e per chi intraprende, con idealità  e passione, la strada del giornalismo. Il sacrifico di Giancarlo Siani resterà  nella coscienza di tante persone oneste che si battono per contrastare l'illegalità e le mafie con gli strumenti della civiltà, della cultura, con il rispetto della verità e delle regole. Le condanne inferte ai killer e ai mandanti di Siani, al termine del percorso processuale, sono una prova ulteriore che le mafie possono essere sconfitte e che verranno certamente sconfitte". 

Le istituzioni hanno ricordato il giovane cronista con la deposizione di una corona di fuori davanti alla targa che ricorda Giancarlo Siani posta sulle scale che portano il suo nome proprio nel quartiere dove viveva e dove fu ucciso quello dell’Arenella. Alla manifestazione erano presenti, oltre al sindaco di Napoli, anche Paolo Siani, fratello di Giancarlo, e ora deputato del PD, don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Polis della Regione Campania e il questore Valentini.

“Siamo orgogliosi di annoverare tra gli eroi della nostra città Giancarlo Siani che a soli 26 anni morì perché non si girò dall'altra parte e raccontò gli intrecci tra camorra e politica - ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris - La democrazia ha bisogno di un giornalismo libero e autonomo allora come ora. Senza i ragazzi è tutto più amaro - ha aggiunto - ma la memoria non viene certo cancellata da una pandemia momentanea anzi mai come in questo momento c’è bisogno di impegno civile, di coraggio, di narrazione, di verità e di giornalisti autonomi e scomodi, di inchieste anche giudiziarie perché viviamo un tempo in cui il contagio criminale rischia di avanzare''.