La macchina in divieto che blocca la commemorazione di Siani

Nessuno è riuscito a far spostare il veicolo

la macchina in divieto che blocca la commemorazione di siani
Napoli.  

Una macchina parcheggiata in pieno divieto di sosta in quel disordine ordinario di una Napoli che si è abituata a non essere governata, è una cosa che non desta alcuna attenzione, che passa inosservata, un’immagine naturale che è diventata quasi un simbolo nel caos quotidiano di una città che vive sulla pelle il fallimento di una rivoluzione sempre annunciata e mai fatta. 

Oggi però quest’immagine ha assunto, in maniera involontaria, un significato più forte. Sulle Rampe Siani, che da Via Suarez scendono a via Conte della Cerra, le macchine si affollano spesso e chiudono il passaggio ai pedoni. Su quelle rampe, dedicate al cronista che fu ucciso nel 1985 a soli 26 anni dalla camorra, c’è una targa che ricorda Giancarlo Siani e il suo sacrificio. 

Oggi, nell’anniversario della sua morte, come ogni anno, le istituzioni si riuniscono per portare una corona di fiori a quella targa. Propio sotto quel pezzo di marmo che serve a non dimenticare, era parcheggiata, in maniera arrogante e illegale, un’auto di un blu elettrico acceso, incurante della memoria, incurante della commemorazione, incurante di quanto fosse importante quella giornata. 

Nessuno è riuscita a farla spostare. Alla commemorazione erano presenti il sindaco Luigi de Magistirs, il questore di Napoli, i carabinieri, la polizia e tutte le figure istituzionali della città e una macchina in divieto di sosta ha bloccato tutto, costringendo il cerimoniale a spostare di qualche metro la deposizione della corona. 

Nell’immagine di una macchina parcheggiata male che prevale sull’organizzazione e sulle istituzioni dello Stato vi è la dimostrazione, neanche tanto metaforica, che la legalità, in una città dove domina il lassismo, vince a cominciare dalle piccole cose che spesso si intrecciano con le storie migliori della resistenza alla camorra di questo popolo. L’illegalità a Napoli vince nella sua piccolezza, nelle ingombranti azioni incivili che nel quotidiano diventano naturali, innocenti, automatiche. 

Il sindaco in diretta con le tv nazionali si sincera che la macchina non appaia nell’inquadratura, sarebbe troppo facile la critica. 

Oggi si ricorda Siani, si parla di legalità, si riscoprono valori di quella lotta alla camorra che spesso consegna storie vive al popolo ma che vengono spesso rinchiuse nelle teche dei martiri, nel ricordo sterile. 

Oggi si ricorda Siani e una macchina parcheggiata nell’illegalità spontanea frutto dell’abbandono, ha mostrato come sia lontana la Napoli raccontata da quella reale.