Murale di Ugo Russo, il comitato insorge: "Censura politica"

Contro l'ordinanza di rimozione annunciata dal Comune il comitato replica: seguite le procedure

murale di ugo russo il comitato insorge censura politica

Intanto il consigliere Borrelli denuncia. "Sono stato aggredito durante la diretta facebook contro i murales"

Napoli.  

Murale dei baby boss, insorge il comitato per Ugo Russo.  "L'ordinanza, nel caso venisse prodotta, sarebbe una censura politica, non la si travesta di cavilli e ipocrisie". Così replica il "Comitato Verità e giustizia per Ugo Russo", il 15enne ucciso da un carabiniere il 1° marzo 2020 mentre tentava una rapina a Napoli, all'iniziativa dell'Amministrazione comunale  che ha annunciato un'ordinanza per la rimozione del murales a lui dedicato in piazza Parrocchiella Santa Maria Ognibene, nei Quartieri Spagnoli.

Il Comune ha dato la disponibilità a intraprendere una nuova opera "che non si presti a interpretazioni sbagliate". Secondo il "Comitato Verità e giustizia per Ugo Russo" è "incomprensibile" l'affermazione secondo cui "il murales non è autorizzato: è realizzato sulla facciata di un palazzo privato non vincolato con l'autorizzazione scritta del condominio. Molti giorni prima di realizzarlo abbiamo seguito tutte le procedure previste, facendone comunicazione formale alla II Municipalità, alla Polizia Municipale e al Commissariato di polizia. Nessuno di questi enti ha ritenuto di dover porre obiezioni. E' ipocrita e grottesco parlare di 'decoro' in piazza Parrocchiella ai Quartieri Spagnoli, tra palazzi dissestati anche di proprietà comunale, muri totalmente scrostati, impalcature perenni, assenza di strutture sociali pubbliche, discariche con l'amianto restate in strada anche due anni malgrado le petizioni raccolte, sprofondamenti del manto stradale a causa delle rotture nelle tubature dell'acqua. L'unica novità negli ultimi anni è il murales di Ugo che ha impedito l'accumulo su quel lato della piazza di sversamenti abusivi con incendi continui che arrivavano fino ai piani delle case. Dobbiamo dedurre che quando parla di 'ripristino dello stato dei luoghi', il Comune di Napoli intenda questo".

Non solo, sulla scritta "Verità e Giustizia" il  Comitato ribadisce che "sono valori che appartengono alla Costituzione della Repubblica. Altri significati appartengono evidentemente al campo di interpretazioni soggettive e discrezionali, alcune delle quali per quanto ci riguarda sono totalmente pretestuose, venissero pure da alte cariche istituzionali. Capiamo che magari non sia facile mettere la propria firma, motivandola sul piano dei contenuti civici, su un'ordinanza di censura di un murales che chiede semplicemente giustizia per la morte di un ragazzo di 15 anni mentre la persona che ha sparato è formalmente indagata per omicidio volontario, ma sarebbe almeno più onesto" conclude. 

Intanto il Consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli denuncia di essere stato aggredito mentre effettuava una diretta facebook. L'esponente del sole che ride in Campania è stato circondato ed aggredito verbalmente di un gruppo di persone che ha preso le difese della camorra, in particolare dello storico clan dei Giuliano e di coloro che uccisero la giovane Annalisa Durante.

“Questo episodio è rappresentativo di quella mala Napoli che difende e celebra criminali e camorristi, che non sono altro che gente ha succhiato il sangue dalla nostra terra e ha ucciso persone innocenti. C’è una mentalità che si è impossessata di un pezzo della città e che sta dilagando in maniera preoccupante e per questo va fermata con ogni mezzo, bisogna mettere fine a questa celebrazione della camorra e cominciare a tutelare i cittadini perbene e le vittime della criminalità. Abbiamo inviato una comunicazione al Comune di Napoli per essere informati sulle azioni e sul cronoprogramma degli interventi previsti per la rimozione dei murale e degli altarini abusivi dedicati alla criminalità che ne sono tanti. Pretendiamo un segnale forte delle istituzioni e dall’amministrazione, la celebrazione della delinquenza va cancellata.”- conclude il Consigliere Borrelli che da mesi sta lottando strenuamente per la rimozione delle opere dedicate ai baby-rapinatori e contro il dilagare della cultura camorristica.