Il garante dei detenuti Ciambriello in visita all'Uiepe di Napoli

L'aula penale esterna in Campania conta 14.952 persone

il garante dei detenuti ciambriello in visita all uiepe di napoli

La direzione generale del dipartimento dei minori e di comunità si sta mobilitando per cercare di dare delle risposte agli atavici problemi dell’ Uiepe di Napoli...

Napoli.  

“Il settore della esecuzione penale esterna è un settore estremante complesso ed ampio e su cui sembra che anche la Ministra voglia maggiormente investire anche perché tutti gli studi confortano nella convinzione che i percorsi - se seri e ben strutturati - fuori dal carcere sono più sicuri  e incoraggianti.   L’ufficio di Napoli ha problemi antichi e radicali: primo fra tutti, la sede inadeguata per poter far lavorare tutti gli operatori ed accogliere con dignità gli utenti, la carenza di personale – soprattutto nei ruoli amministrativi e di assistenti sociali, ed una mole di arretrati che si è determinata per molteplici fattori soprattutto legati agli avvenimenti degli ultimi anni.

Agli Uffici di Napoli il personale amministrativo è esiguo, molti dipendenti sono andati in quiescenza e non sono stati sostituiti, si sono creati carichi di lavoro arretrati nella segreteria tecnica, in cui al momento lavorano solo tre operatori, il disagio per gli operatori stessi e per l’utenza è notevole” così Samuele Ciambriello, garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Campania durante l’ incontro con la nuova Direttrice dell’Ufficio interdistrettuale di esecuzione penale esterna di Napoli Claudia Nannola, insieme a parte dello staff.

Il totale dei soggetti presi in carico dagli Uepe, a livello nazionale, alla data del 31 dicembre 2020, risulta essere di 103.172, di cui alternative e sanzioni di comunità e 43015 per indagini e consulenze. In Campania i numeri risultano essere cospicui a testimonianza del ruolo fondamentale degli UEPE nel processo di decongestionamento delle carceri mediante un processo rieducativo che orienta e guida gli autori di reato all’interno della comunità. Il totale dei soggetti presi in carico dagli UEPE campani è di 14952, di cui 8426 soggetti per le misure alternative e le sanzioni di comunità e 6626 per indagini e consulenze, dei quali 7930 a Napoli e provincia.

La direttrice Nannola, nel corso della riunione ha dichiarato: “ Consapevoli che gli obiettivi sono comuni, le difficoltà sono numerose e che i ruoli istituzionali sono diversi ma dialoganti e tesi alla ricerca di percorsi costruttivi e  proficui, si è fiduciosi di ritrovare, anche nella speranza di uscire dal momento più difficile della pandemia, nuove strade più incoraggianti. In questi mesi, è in corso un processo di riorganizzazione dello ufficio con una più razionale gestione delle risorse umane e con l’individuazione di modelli organizzativi più evoluti e più efficienti. Naturalmente, nessun modello per quanto ben organizzato può supplire alla mancanza della risorsa umana”

Anche la direzione generale del dipartimento dei minori e di comunità si sta mobilitando per cercare di dare delle risposte agli atavici problemi dell’Uiepe di Napoli.

“Messa alla prova e affidamento al servizio sociale appaiono oggi strumenti decisivi non solo per rieducare i reclusi ma anche per cercare di alleggerire il sovraffollamento carcerario. Basti pensare, a riprova di ciò, che a livello nazionale i soggetti in carico per messa alla prova sono in totale circa 18000 a fronte dei quali 1772 in Campania” così conclude Ciambriello al termine dell’incontro.