Cardarelli, pronto soccorso in tilt. "Le barelle non sono mai scomparse"

I medici scrivono al governatore De Luca: "Il direttore generale non ascolta"

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Napoli.  

La FP CGIL Campania e area metropolitana di Napoli ha inviato una durissima lettera al presidente della regione Campania Vincenzo De Luca per denunciare le difficili condizioni in cui versa l'area dell'emergenza nel più grande ospedale del sud, il Cardarelli di Napoli "dove le barelle non sono scomparse ma persistono nell’intera area critica di emergenza, né la riorganizzazione dei percorsi intraospedalieri, né tantomeno la organizzazione del lavoro".

In particolare si fa riferimento alle azioni intraprese dal nuovo direttore generale D'Amore che secondo i medici della Cgil non ha fornito le risposte che aveva annunciato al suo insediamento. Non solo. I medici della Fp Cgil lamentano una "chiusura" e la totale mancanza di confronto. 

Le lettera dei medici del Pronto Soccorso del Cardarelli 

La scrivente Federazione si rivolge alle SS.LL. in indirizzo, per quanto di propria competenza, per rappresentare la grave situazione nella quale versa la Azienda Ospedaliera “Antonio Cardarelli” a circa 8 mesi di distanza dalla nomina, in Giunta Regionale, del nuovo Direttore Generale ed a 6 mesi dal suo insediamento ufficiale in Azienda. Ancora prima dell’insediamento della nuova direzione strategica aziendale, il neo nominato Direttore Generale nel corso di alcune interviste rilasciò dichiarazioni alla stampa nelle quali, con lo slogan “mai più barelle in P.S.”, affermò che, in breve tempo, avrebbe affrontato e risolto la situazione drammatica nella quale versava il Pronto Soccorso, riportando il Cardarelli al ruolo che gli competeva nella rete ospedaliera e nell’ambito della sanità regionale. Inoltre, sempre nelle sue prime dichiarazioni agli organi di informazione, espresse un giudizio negativo nei confronti dei suoi predecessori nominati alla guida del Cardarelli, molti dei quali confermati o promossi ai vertici dirigenziali di altre Aziende dalla Giunta Regionale, in questo modo mettendo in discussione le stesse scelte operate dal Presidente della Giunta Regionale.

Successivamente, nel corso degli incontri di presentazione ufficiale con le Organizzazioni Sindacali e con il management sanitario, il Direttore Generale ha continuato a dichiarare la sua ferma volontà di intervenire sulle criticità dell’area critica di emergenza sanitaria e sulla riorganizzazione interna che, a suo dire, era ferma agli anni ’80 del secolo scorso, esprimendo in questo modo un giudizio negativo sulla dirigenza apicale e mortificando le lavoratrici e i lavoratori, del comparto e della dirigenza, che con dedizione e professionalità hanno svolto e svolgono quotidianamente il loro ruolo, in un contesto difficile, ma non dipendente dalla loro volontà. Al netto della narrazione mediatica di dirigente con un piglio decisionista e di uomo della provvidenza che avrebbe risolto tutte le questioni in breve tempo, attualmente nessuna delle gravi criticità strutturali sono state affrontate, né tantomeno portate a soluzione, anzi si constata un immobilismo ed un ulteriore peggioramento della situazione organizzativa.

Sin dal suo insediamento il Direttore Generale ha silenziato le voci di dissenso con un controllo ferreo della comunicazione esterna, ha assunto decisioni unilaterali e monocratiche senza un vero confronto facendo strame delle norme legislative e contrattuali, ha mortificato il ruolo delle rappresentanze sindacali dei lavoratori, non ha affrontato né la drammatica situazione nella quale versa il P.S., dove le barelle non sono scomparse ma persistono nell’intera area critica di emergenza, né la riorganizzazione dei percorsi intraospedalieri, né tantomeno la organizzazione del lavoro.

E’ evidente che una Azienda così importante nella rete ospedaliera dell’area metropolitana di Napoli e della intera Regione Campania non si governa con l’autoritarismo, ma con l’autorevolezza che è il risultato di un confronto, non finto e limitato al semplice ascolto, con le Organizzazioni Sindacali, sempre nel rispetto dei ruoli e delle prerogative sancite da norme e contratti, che consenta di migliorare l’assistenza e di coinvolgere e valorizzare tutto il personale. Pertanto, in considerazione di quanto evidenziato, si chiede un incontro con le SS.LL. in indirizzo per provare a creare le condizioni per un confronto trasparente e costruttivo attraverso il ripristino di corrette relazioni sindacali, ben consapevoli che per migliorare la assistenza e le condizioni di lavoro c’è bisogno dell’impegno di tutti gli attori al fine di garantire il diritto costituzionale alla salute dei cittadini ed il diritto ad un lavoro dignitoso e in sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori della Azienda Ospedaliera “A. Cardarelli”.