Malattie cardiovascolari: la Campania affronta una priorità sanitaria

Il tavolo di lavoro congiunto con Novartis

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Napoli.  

Le malattie cardiovascolari rappresentano una delle principali cause di morte in Campania, con quasi 21.000 vittime ogni anno, posizionando la regione al secondo posto in Italia per mortalità legata al sistema cardio-circolatorio. Questo scenario allarmante ha spinto la Regione Campania a porre la salute cardiovascolare come una priorità assoluta, con oltre 1 milione e 300 mila persone a rischio di sviluppare patologie cardiovascolari e quasi 800.000 campani con livelli di colesterolo LDL superiori ai valori raccomandati.

A rivelarlo sono i risultati del report Health CaRe, condotto dal Centro Interdipartimentale di Ricerca in Farmacoeconomia e Farmacoutilizzazione (CIRFF) dell'Università Federico II di Napoli, in collaborazione con la DG Tutela della Salute della Regione Campania. Il report ha avuto l’obiettivo di analizzare la prevalenza delle cronicità e, in particolare, di identificare le persone a rischio cardiovascolare, per migliorare l’aderenza alle terapie e ridurre i costi di ospedalizzazione.

Un tavolo di lavoro per la prevenzione

In risposta a questa emergenza sanitaria, è stato istituito un tavolo di lavoro congiunto tra Novartis Italia e la Regione Campania per attuare programmi di prevenzione secondaria. L’obiettivo è quello di intervenire tempestivamente sui pazienti ad alto rischio cardiovascolare, implementando nuove strategie per la gestione della salute cardiovascolare, migliorando i percorsi terapeutici e di monitoraggio.

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha sottolineato l’importanza della prevenzione, affermando: “La fotografia emersa dal report Health CaRe conferma quanto sia fondamentale attivare nuovi modelli di gestione per ridurre il rischio di recidive e migliorare gli esiti clinici a lungo termine."

Il peso degli stili di vita e la necessità di un cambio di paradigma

Il report evidenzia anche la diffusione di stili di vita poco salutari, con oltre un campano su due che non pratica esercizio fisico e soffre di sovrappeso. Inoltre, 8 persone su 10 non hanno mai misurato il proprio colesterolo LDL, un importante indicatore di rischio cardiovascolare. La prevalenza di malattie croniche in Campania è elevata, con il 37,7% della popolazione che ha ricevuto diagnosi di almeno una patologia cronica, tra cui le malattie cardiovascolari, che colpiscono il 17,6% della popolazione.

Il rapporto rivela anche una bassa aderenza alle terapie, con il 36,3% dei pazienti non aderenti alle statine, farmaci cruciali nella gestione del colesterolo alto. Inoltre, l'ipertensione e l'ipercolesterolemia sono tra i principali fattori di rischio per la salute cardiovascolare.

La collaborazione tra pubblico e privato

Valentino Confalone, Country President di Novartis Italia, ha evidenziato come la collaborazione tra il settore pubblico e quello privato sia fondamentale per affrontare questa vera e propria emergenza sanitaria, che non solo impatta sulla vita delle persone, ma anche sulla sostenibilità del Sistema Sanitario. "Siamo convinti che questa sinergia possa portare a nuovi modelli di medicina basata sul valore, migliorando l’accesso alle cure e l’efficacia dei trattamenti", ha aggiunto Confalone.

Il futuro della salute cardiovascolare in Campania

Il nuovo accordo tra Novartis e la Regione Campania si baserà sui risultati dell’analisi Real World per sviluppare percorsi di presa in carico e gestione dei pazienti a rischio cardiovascolare. L’obiettivo è ridurre la mortalità per malattie cardiovascolari, che sono attualmente la principale causa di ricovero e decesso nella regione. Inoltre, la Regione Campania sta puntando su un approccio multidisciplinare, terapeutico e di monitoraggio dei fattori di rischio, con l’impiego di tecnologie digitali per semplificare i percorsi organizzativi e migliorare l’aderenza alle cure.

La Campania, inoltre, rappresenta una regione strategica per Novartis, che continua a investire in innovazione con il suo Campus a Torre Annunziata, un polo di eccellenza produttiva che ha generato un export farmaceutico significativo e che, con l’inaugurazione di nuove aree produttive, sta contribuendo a migliorare l’industria farmaceutica del Mezzogiorno.