Scampia, Martina paralizzata dopo il crollo delle Vele. Manfredi: la aiuteremo

La 25enne ferita nel crollo di Scampia ha bisogno di riabilitazione

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Napoli.  

Martina Russo, 25enne di Scampia, lotta ogni giorno per riconquistare la vita che il crollo della Vela Celeste le ha strappato. Era il 22 luglio 2024 quando il cedimento del ballatoio l’ha lasciata paralizzata a destra, con gravi danni cognitivi e al linguaggio. Oggi, dopo nove mesi di ospedale e interventi al cranio, la sua unica speranza è una riabilitazione strutturale. Ma i centri specializzati sono pieni o hanno liste d’attesa infinite. La sorella Maria lancia un grido d’aiuto: «Senza cure adeguate, peggiorerà».

Quel giorno, Martina ha perso tutto: suo marito Roberto Abbruzzo, 28 anni, morto sotto le macerie insieme alla suocera Patrizia Della Ragione, 53 anni, e alla cognata Margherita, 35. La figlia Greta, allora di due anni, è sopravvissuta ma ora vive con la zia. Martina, però, non ricorda né la bambina né il marito. I danni cerebrali sono così severi che solo un percorso riabilitativo intensivo può darle una possibilità.

La famiglia si è rivolta all’Istituto Neuromed e al Maugeri di Telese, ma le strutture non hanno posti disponibili in convenzione. «Abbiamo provato con associazioni e social, ma serve un intervento delle istituzioni», spiega Maria.

Manfredi: mi adopererò per ragazza ferita in crollo Vela Celeste

L’appello è arrivato anche al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che questa mattina, a marine della cerimonia per la festa della Liberazione in piazza Salvo d'Acquisto, ha assicurato il suo impegno: "Ci stiamo attivando per trovare una soluzione. Martina deve avere le cure di cui ha bisogno. Ho accolto questo appello e stamattina ci siamo interessati con la struttura sanitaria per caprie di che cosa ha bisogno questa giovane che purtroppo è rimasta vittima di questo incidente così grave. Sicuramente mi adopererò perchè venga accolta in un centro che dia risposte ai suoi bisogni di salute"