Allarme Sanità Campania: reparti di medicina interni sovraffollati

Il report Fadoi: "Reparti saturi, serve investire sulla medicina del territorio"

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Napoli.  

Reparti sovraffollati, personale insufficiente e una sanità territoriale che fatica a decollare. È il quadro preoccupante che emerge dalla survey condotta da Fadoi – la Federazione dei medici internisti ospedalieri – tra marzo e aprile in Campania. Secondo i dati raccolti, il 45% dei reparti di medicina interna della regione è attualmente in overbooking, con tassi di occupazione dei posti letto superiori al 100%.

La situazione è critica: questi reparti accolgono quasi la metà dei ricoverati totali e nel 90% dei casi segnalano carenze croniche di personale. “Overbooking significa pazienti sistemati su lettighe nei corridoi, con un solo separé a garantire la privacy”, spiegano da Fadoi.

Ma il problema non si ferma qui. Circa un terzo dei ricoveri potrebbe essere evitato con una rete territoriale più solida e una maggiore attenzione alla prevenzione. Nelle unità operative più colpite, la percentuale di ricoveri evitabili sale oltre il 40%. Stili di vita scorretti, scarsa aderenza agli screening e coperture vaccinali insufficienti – unite al più basso finanziamento pubblico europeo per la prevenzione – portano a ospedalizzazioni che, secondo la survey, nel 30% dei casi potevano essere scongiurate.

Anche il post-dimissione resta una zona grigia. Se da un lato cresce il ricorso all’assistenza domiciliare integrata (oggi al 45%) e alle RSA (36%), resta alto il numero di pazienti dimessi senza alcuna presa in carico territoriale: 18%.

La pressione si riflette anche sull’attività scientifica degli internisti: il 45% di loro afferma di non riuscire più a dedicarsi alla ricerca, mentre un altro 45% la porta avanti solo in parte rispetto a quanto vorrebbe.

Uno spiraglio di fiducia arriva con le nuove Case della Comunità e Ospedali di Comunità, previsti entro giugno 2026 grazie ai fondi del PNRR. Queste strutture – se realizzate e integrate efficacemente – potrebbero aiutare a ridurre i ricoveri e facilitare le dimissioni protette. Ma i medici restano cauti: per oltre la metà degli intervistati, la riuscita del progetto dipenderà dalla reale capacità di metterlo in pratica.

“La medicina interna è al collasso”, denuncia Ada Maffettone, presidente Fadoi Campania. “I nostri reparti sono saturi, spesso senza il personale sufficiente. E questo è un problema non solo per noi medici, ma per tutto il sistema sanitario. Una rete territoriale più forte e una vera prevenzione potrebbero fare la differenza. Ma servono investimenti concreti e immediati, non solo buone intenzioni”.

Un appello chiaro alle istituzioni: rafforzare il territorio, sostenere l’ospedale, non sprecare l’occasione del PNRR. Perché senza un sistema integrato e sostenibile, il rischio è che le idee restino sulla carta. E che a pagarne il prezzo siano ancora una volta pazienti e operatori.