Le tensioni in Iran e il coinvolgimento degli Stati Uniti preoccupano anche a Napoli. Con i cittadini che perentori si dicono contrari a un coinvolgimento italiano, respingendo l'idea di diventare parte di un nuovo conflitto e la preoccupazione ovviamente della comunità iraniana di Napoli. Rozita Shoaei, infatti, spiega: “C'è molta preoccupazione, io ho vissuto i bombardamenti e so cosa vuol dire vivere nella paura di perdere i cari, di non farcela. Sappiamo cos'è la guerra: la popolazione non vuole la guerra, non vuole nessun tipo di invasione né da Israele, né dall'America né la reazione della Repubblica Islamica che non rappresenta in alcun modo il popolo”.
Ed è difficile anche sapere cosa accade: “Siamo in contatto coi nostri cari e seguiamo i notiziari ma è difficile perché le tv non dicono la verità”.
E poi ci sono gli studenti, molti dei quali rimasti bloccati in Italia, con Rozita che spiega: “I ragazzi sono molto confusi, hanno paura e ovviamente sono preoccupati per i familiari che sono in paese. Non possono rientrare perché Theran si sta sfollando e sarebbe impossibile. C'è il problema degli alloggi, che è comune anche ai residenti per la turistificazione: hanno rivolto una lettera all'Adisurc per la possibilità di continuare a rimanere negli alloggi studenteschi e speriamo che qualcuno possa dare una mano in questi mesi, sperando che possa cessare questa situazione d'allarme ma soprattutto che si possa avere un paese libero e democratico”.