Casamicciola, a 8 anni dal terremoto 382 famiglie ancora fuori casa

Il commissario Legnini annuncia il nuovo piano per la ricostruzione, tra cantieri aperti e criticità

casamicciola a 8 anni dal terremoto 382 famiglie ancora fuori casa
Casamicciola Terme.  

A otto anni esatti dal sisma che nel 2017 colpì Casamicciola, provocando due vittime e oltre duemila sfollati, la ricostruzione procede a rilento. Sono ancora 382 le famiglie che non hanno fatto ritorno alle proprie abitazioni, in un contesto segnato da edifici puntellati, macerie e un senso di abbandono percepito dalla comunità locale.

Il bilancio, nell’anniversario della scossa di magnitudo 3.9 che causò il crollo di numerosi edifici per l’effetto dirompente del bradisismo dell'Epomeo, resta pesante. Alla lentezza post-terremoto si è infatti sovrapposta la catastrofe alluvionale del novembre 2022, che ha complicato ulteriormente il già complesso quadro della messa in sicurezza del territorio e della ripartenza.

Mentre stasera la comunità si riunirà in Basilica per la santa messa in ricordo delle vittime, Lina Balestrieri e Marilena Romanini, la vita quotidiana appare ancora in parte sospesa, lontana anni luce dalle vicine spiagge affollate d’agosto, come in piazza Majo.

Il piano della ricostruzione: tra cantieri e delocalizzazioni

A tracciare un punto della situazione è il commissario straordinario per la ricostruzione, Giovanni Legnini, che ammette le criticità di un percorso “segnato da attese e incertezze”. La doppia emergenza – sisma e frana – non ha precedenti in Italia e ha richiesto interventi straordinari, dalla definizione di sanatorie edilizie alla necessità di subordinare la ricostruzione alla messa in sicurezza di un territorio fragile.

Tuttavia, Legnini annuncia una svolta: l’imminente pubblicazione del Piano per i comuni colpiti che “imprimerà un nuovo e definitivo impulso”. Il documento prevede un’ampia riqualificazione urbanistica e paesaggistica, un programma organico di delocalizzazioni per oltre 300 edifici che non potranno essere ricostruiti dove sorgevano prima, e criteri chiari per gli interventi nelle zone a rischio.

I numeri forniti dal commissario fotografano uno sforzo avviato, ma ancora incompiuto: 108 cantieri conclusi per la mitigazione del rischio idrogeologico, 33 in esecuzione e 65 in fase di affidamento. Per la ricostruzione pubblica, su 67 interventi finanziati solo 15 sono terminati. Sul fronte privato, sono stati emessi 217 decreti di contributo per un valore di circa 108 milioni di euro.

La voce della comunità: “Stanchi di promesse al vento”

Accanto ai dati ufficiali, restano le voci di chi aspetta di tornare a una vita normale. Alcuni residenti di Casamicciola si dicono stanchi di sentire promesse, c'è chi è stato sfollato due volte, prima per il terremoto e poi per l’alluvione. Gli affitti sono sempre più alti. Ci sono bambini che hanno sempre vissuto in albergo e anziani i cui sacrifici sono andati in frantumi.

Difficoltà che il sindaco Giosi Ferrandino riconosce, pur sottolineando la “volontà di costruire un futuro più sicuro e solidale” per la comunità.

La sfida per Casamicciola e per Ischia è appena iniziata: riconciliare l' urgenza di far tornare le persone a casa con la necessità, non più procrastinabile, di costruire in modo diverso, nel rispetto di un territorio tanto bello quanto fragile. Il nuovo piano sarà la cartina di tornasole per misurare se la ricostruzione saprà essere non solo un ritorno al passato, ma una vera rinascita.