La sanità nell’area metropolitana di Napoli è in una situazione sempre più drammatica. A denunciarlo è Luigi D’Emilio, leader della Cisl Funzione Pubblica di Napoli, la principale federazione sindacale di settore, che parla apertamente di “implosione” del sistema.
Pronto soccorso a rischio chiusura e sovraffollamento
Secondo D’Emilio, i pronto soccorso di Napoli e provincia vivono un’emergenza senza precedenti:
- quelli situati negli ospedali del centro storico e in diversi comuni restano chiusi da tempo,
- quelli collinari superano quotidianamente la soglia di capienza, con un rischio costante di collasso.
- A peggiorare il quadro, la carenza di posti letto in Campania, mai colmata negli ultimi anni.
Personale ridotto e tetti di spesa già esauriti
Il sindacato sottolinea anche la continua riduzione degli addetti: medici, infermieri e operatori sanitari, nonostante i sacrifici, non riescono più a rispondere alla crescente domanda di salute dei cittadini.
Inoltre, i tetti di spesa sanitaria si esauriscono già nei primi dieci giorni di ogni mese, senza che venga previsto un riequilibrio tra settore pubblico e privato.
“Servono concorsi e assunzioni subito”
Per D’Emilio, l’unica strada è “una decisa accelerazione sul versante del potenziamento del personale sanitario, con concorsi per infermieri, tecnici di laboratorio, radiologia, OSS e tutte le figure del comparto”.
I dati Agenas confermano la crisi
Il leader della Cisl Fp Napoli richiama anche i dati diffusi da Agenas, l’agenzia nazionale dei servizi sanitari regionali. La Campania è infatti:
- ultima nella mobilità sanitaria passiva,
- ventesima a livello nazionale,
- con un deficit di 221,3 milioni di euro, il peggior saldo d’Italia.
Questo significa che migliaia di pazienti sono costretti a curarsi fuori regione per le liste d’attesa infinite e la scarsità di posti letto.
“Aspettativa di vita in calo e fondi sottratti al territorio”
Un dato ancora più allarmante, spiega D’Emilio, è che sempre più cittadini rinunciano a curarsi non potendo sostenere i costi delle trasferte sanitarie.
Il risultato? L’aspettativa di vita in Campania cala e oltre 200 milioni di euro finiscono nelle casse delle regioni del Centro-Nord, invece di essere reinvestiti sul territorio per nuove assunzioni e servizi sanitari.
Conclusione: “Il resto sono chiacchiere”
“Questo è il quadro reale della sanità a Napoli e in Campania – conclude D’Emilio –. Tutto il resto sono chiacchiere, purtroppo”.
