La Solennità dell’Immacolata Concezione a Napoli si conferma un momento cruciale non solo di fede ma di profonda riflessione civile e sociale. Migliaia di persone hanno affollato Piazza del Gesù per assistere all'omaggio floreale e ascoltare l'omelia dell'Arcivescovo, Cardinale Domenico Battaglia, che ha trasformato la tradizionale celebrazione in un accorato e severo appello alla responsabilità politica e al servizio.
Il Cardinale Battaglia ha lanciato un monito diretto a chi governa, affermando senza mezzi termini che "la politica vera non è potere, è amore che si fa istituzione, è responsabilità che diventa speranza, è servizio che diventa futuro".
Critica alla "Logica Violenta dei Like"
Il passaggio centrale dell’omelia ha criticato aspramente la deriva del consenso superficiale, definendo la politica come la “forma più alta della carità” citando Paolo VI. Battaglia ha sottolineato come in un'epoca dominata dal giudizio veloce e spietato: "in un tempo in cui vige la logica violenta dei 'like', quella del consenso che svuota le parole e consuma le coscienze, serve ritrovare il senso della misura, il gusto della gratuità, la forza di dire no alle scorciatoie".
A chi opera nelle istituzioni, il Cardinale ha chiesto di rammentare che "dietro ogni decisione ci sono persone, non numeri; famiglie, non statistiche; bambini, non grafici di bilancio". La vera funzione del politico, ha rimarcato, non è elevarsi, ma chinarsi: "essere rappresentanti del popolo non è un privilegio, ma una ferita aperta nel cuore".
L'appello finale è stato per un coraggio etico: "A chi ha scelto di servire la cosa pubblica, vorrei dire: non abbiate paura della verità, non abbiate paura di perdere consenso se state difendendo la giustizia. Abbiate paura solo di dimenticare i volti, di smettere di ascoltare, di rinunciare a sognare". Questa, per Battaglia, è la "politica come cura", che "custodisce la città e questa terra come una casa, non come un possesso".
Il Sindaco Manfredi e il Pensiero di Solidarietà
A margine delle celebrazioni, anche il Sindaco di Napoli e Presidente Anci, Gaetano Manfredi, ha voluto estendere il significato della giornata oltre il rito. "È una giornata di fede ed è una ricorrenza importante per la nostra chiesa, ma è anche una giornata in cui abbiamo un pensiero per tutti i popoli che sono in guerra e che soffrono e anche per le tante sofferenze che ci sono nelle nostre comunità, per i poveri, gli anziani", ha dichiarato Manfredi. "È il momento della solidarietà e anche la gioia natalizia deve essere accompagnata da un'attenzione al prossimo".
Le Tre Declinazioni della Politica
Nell'omelia, il Cardinale Battaglia ha articolato il volto politico della fede in tre punti, partendo dal "sì" di Maria, inteso non come adesione cieca ma come "una decisione di stare dalla parte della Vita, senza condizioni, senza calcoli".
1. La "Politica della Povera Gente"
Il Cardinale ha lodato la "politica della povera gente" , ovvero di chi non ha potere economico, istituzionale o di forza. È la gente semplice che "tiene in piedi Napoli con le proprie mani, con la propria onestà, con la propria fede silenziosa" , fatta di gesti piccoli e quotidiani. "È la politica che salva: quella feriale, delle mani tese, dello sguardo che non si volta". La tenerezza è stata definita "il gesto più rivoluzionario".
2. La "Politica di Chi Non Tace"
La sequela si fa coraggio di non sopportare più il dolore come normale , né che la camorra diventi destino. Questa politica è incarnata da chi alza la voce "pacificamente, non per apparire, ma per indignazione". Il grido di chi cerca giustizia, in particolare i giovani che protestano e denunciano corruzione , è stato definito "un’eco del Magnificat" , il canto di Maria che rovescia i potenti. "La città, il paese, il mondo ha bisogno di chi rompe il silenzio, di chi non si adatta al 'così è sempre stato', di chi ha il coraggio di sognare un mondo nuovo".
3. La "Politica che Nasce da una Chiamata"
Infine, la politica che entra nelle istituzioni per servire, non per dominare. Battaglia ha insistito: "La politica non è l'arte di vincere, ma l'arte di costruire insieme". Chi sceglie di rappresentare deve essere "ponte, non trono; voce, non eco".
Il Rito Conclusivo
La celebrazione si è conclusa con la tradizionale deposizione della corona di fiori sulla statua dell'Immacolata in cima alla guglia di Piazza del Gesù, eseguita dai Vigili del Fuoco. La folla ha salutato l’atto con un lungo applauso, simbolo della devozione che si rinnova ogni anno. Il Cardinale, nella preghiera finale, ha chiesto a Maria di toccare il cuore di chi governa, "perché scelga la via del servizio, della cura, e mai del privilegio".
