I recenti sequestri di strutture esterne (dehors) non autorizzate effettuati nel quartiere Vomero, che hanno riportato l'attenzione sulla gestione del suolo pubblico e la legalità commerciale, hanno innescato una reazione politica netta.
Flavia Sorrentino, vicepresidente del Consiglio comunale di Napoli è intervenuta sostenendo che gli interventi della magistratura in aree come Via Luca Giordano, di cui si ha notizia, sono la prova delle mancanze della politica nel fornire regole chiare e applicabili al settore.
"I sequestri effettuati al Vomero nelle ultime ore confermano che, senza regole chiare e pienamente applicabili, il commercio resta esposto a incertezze, contenziosi e sanzioni," si legge nella nota. "Quando è la magistratura a dover intervenire sull’uso del suolo pubblico significa che la politica non ha esercitato fino in fondo il proprio ruolo, cioè decidere, regolamentare e assumersi la responsabilità di tenere insieme sviluppo e legalità."
La Sorrentino ha sottolineato di aver sempre difeso il "commercio sano, quello che crea lavoro, mantiene vivi i quartieri e sostiene in modo essenziale l’economia della città." Proprio per questo, la soluzione non può più attendere.
Viene ritenuto "indispensabile che Napoli si doti finalmente di strumenti adeguati a governare un settore complesso e profondamente cambiato dopo il Covid." L’attenzione è focalizzata su due atti in stallo: il Regolamento sui dehors e il Piano del commercio.
"Non sono atti tecnici, ma le fondamenta per garantire ordine, qualità dello spazio pubblico e tutela dei diritti di chi lavora. È necessario accelerare l’approvazione e l’attuazione del regolamento coinvolgendo pienamente le categorie," prosegue la dichiarazione.
Pur ribadendo che gli abusi "vanno accertati e puniti senza ambiguità," l'intervento punta a un cambio di passo strutturale. La responsabilità della politica, si conclude, è "costruire un quadro normativo chiaro, condiviso e operativo, evitando oscillazioni continue e situazioni in cui ogni strada diventa un caso a sé."
L'appello finale è all'amministrazione affinché garantisca una governance del suolo pubblico che tuteli contemporaneamente la legalità e preservi l’economia sana della città.
