Si è conclusa nel pomeriggio di oggi, al molo 21 del porto di Napoli, l’operazione di sbarco dei 113 migranti tratti in salvo dalla nave Life Support di Emergency. I naufraghi, tutti uomini di nazionalità bengalese, egiziana e pakistana, sono stati soccorsi in due diverse operazioni nel Mediterraneo centrale tra il 12 e il 14 dicembre. Tra loro sono presenti anche tre minori non accompagnati.
Il soccorso e l’arrivo al porto
La nave dell’ONG è attraccata intorno alle 15:30. Ad attendere i migranti, una task force coordinata dalla Prefettura di Napoli, composta da forze dell'ordine, Protezione Civile, Croce Rossa e mediatori culturali. Le condizioni dei naufraghi, provati da giorni di navigazione in condizioni critiche, sono state definite stabili dai primi controlli medici effettuati a bordo. Molti di loro sono stati trasferiti all'Ospedale del Mare per accertamenti. "Sono stati anche quattro giorni in mare senza mangiare nulla," ha dichiarato Suor Marisa Pitrella, direttrice della Caritas di Napoli. "Arrivano dalla Libia e possiamo solo immaginare cosa abbiano subito, ma ora sono in salvo."
La denuncia di Emergency: "Possibili respingimenti illegali"
Oltre ai numeri del soccorso, la missione numero 39 della Life Support solleva pesanti interrogativi sulla gestione della sicurezza in mare. Il capomissione Jonathan Nanì La Terra ha segnalato anomalie durante le ricerche: "In due occasioni abbiamo avvistato imbarcazioni della cosiddetta Guardia costiera libica allontanarsi in fretta da barchini vuoti o in fiamme. Questo fa ipotizzare intercettazioni e respingimenti collettivi verso la Libia, pratiche che sono illegali." Emergency ha inoltre riferito di aver pattugliato ulteriormente l'area per un caso di distress (emergenza) segnalato sabato mattina, senza però ricevere supporto o informazioni dalle autorità competenti.
Napoli città dell'accoglienza
Il Comune di Napoli, attraverso l’assessore Chiara Marciani, ha ribadito l'impegno della città: "Garantiremo le cure necessarie e attiveremo i servizi di integrazione. Napoli non risponde solo alle emergenze, ma lavora quotidianamente per un'integrazione sostenibile." Dopo lo sbarco e le prime cure, i migranti saranno trasferiti nelle strutture governative e nei centri SAI (Sistema Accoglienza Integrazione) secondo il piano di riparto del Ministero dell’Interno. Dall'inizio della sua attività nel dicembre 2022, la Life Support ha tratto in salvo complessivamente 3.234 persone.
