Sfigurata dall'ex e abbandonata. Carla: «Io, lotto da sola»

Raccolti per Carla 4mila euro dal sindacato dei giornalisti. Lei però: le istituzioni dove sono?

Pozzuoli.  

 

di Simonetta Ieppariello

Si può uccidere anche lasciando viva una persona. E’ la storia di Carla Caiazzo data alle fiamme dal suo ex mentre era incinta della loro bambina. Bruciata viva al settimo mese di gravidanza. Carla Caiazzo lotta ogni giorno per se stessa e sua figlia dopo mesi di atroci sofferenze e delicati interventi per ritornare a vivere. Si è chiusa con successo la campagna di Crowdfunding promossa dal Sindacato Unitario Giornalisti della Campania in favore di Carla Caiazzo, la donna bruciata viva dal suo ex compagno. 

Carla ha ricevuto un assegno di quattromila euro, raccolti con una campagna di crowdfunding promossa dallo stesso sindacato e avviata a novembre sulla piattaforma Meridonare. “Sono grata ai curatori dell’iniziativa - dice Carla - Questo denaro mi aiuterà a sostenere le cure più immediate”. Dovrà comprare medicine , creme e affrontare altri interventi. Ma le ferite sono soprattutto emotive, interiori, psicologiche. 

“Sentire che qualcuno ti sta accanto, oltre alla propria famiglia e affetti, può aiutare. Invece mi sono sentita abbandonata dalle istituzioni: se ne sono fregate”. 

Alla consegna dell’assegno partecipano Marco Musella (presidente di Meridonare) Armando Borriello e Laura Viggiano (rispettivamente presidente e delegata alle pari opportunità per il sindacato), Carmen Padula (dell’associazione internazionale “Feminin Pluriel”, che ha donato 1000 euro, la stessa cifra elargita dal Sugc). 

 

Carla continua a combattere la sua guerra quotidiana lontano da ribalte ed eventi, nell’attesa di una legge che punisca "l'omicidio d’identità”, attualmente inesistente in Italia. “Perchè si può uccidere anche una persona lasciandola viva”, spiega ai cronisti a cui chiede la sensibilità di non farsi troppo vicini al suo viso nell’aprile del 2016 ferito con fuoco dalla ferocia del suo ex.

A novembre è nata anche la sua associazione, “Io rido ancora”, a disposizione di donne minacciate e colpite da violenza. Proprio il suo ex Paolo Pietropaolo le disse mentre la dava alle fiamme: "fammi vedere se adesso ridi ancora”. Carla è ancora qui. Ride ancora. E’ diversa, ma sempre bellissima e luminosa. Gli interventi, ci auguriamo, possano restiuirle la serenità che merita.