Botte e insulti al fattorino.Poliziotti non sono più operativi

L'annuncio del questore dopo il video choc e le verifiche

Napoli.  

 

di Simonetta Ieppariello

«Sono stati assegnati a compiti burocratici e non operativi» i due poliziotti motociclisti della Questura di Napoli ripresi in un video diventato virale sul web mentre prendono a schiaffi e insultano un giovane fermato dopo un inseguimento. Lo rende noto all'Ansa il questore Antonio De Iesu. Sulla vicenda è in corso un'indagine della Procura. «Stiamo istruendo una procedura disciplinare, che ha i suoi tempi» ha aggiunto il questore. (clicca e guarda video di 696 tv)

De Iesu subito dopo la diffusione del video aveva subito annunciato, con una nota stampa, l'avvio di provvedimenti rigorosi.

Nel video, che è diventato virale sul web e realizzato da un telefono cellulare, si vede l'epilogo di un inseguimento da parte di due agenti della polizia di Stato che - alla fine - riescono a bloccare un ragazzo che non si sarebbe fermato all'alt, ad un posto di blocco a Napoli. Via Santa Brigida.  

Il malmenato dalle divise è un giovane che consegna la spesa a domicilio, colpevole di non essersi fermato all’Alt con il suo scooter. Secondo quanto ricostruito il giovane non si sarebbe fermato a un controllo e avrebbe iniziato a scappare a piedi per poi essere bloccato da due agenti, a pochi passi dai Quartieri Spagnoli e da via Toledo. I due agenti scendono dalla moto e bloccano il ragazzo che, spalle al muro, alza le mani. Partono gli schiaffi da parte di entrambi .

Uno degli agenti si avvicina e lo colpisce alla testa con uno schiaffo, seguito dal collega che oltre a schiaffeggiarlo gli rivolge anche delle ingiurie gridando: «...Adesso devi correre, adesso devi correre...», dice in dialetto il poliziotto. «Stavo lavorando, stavo lavorando, per favore...», replica il ragazzo. «Ma quale favore, tu te ne sei scappato», dice l’agente. «Stavo lavorando», dice ancora il ragazzo. L’agente inizia la perquisizione e a rovistare in una busta bianca tenuta tra le mani dal giovane mentre al collega chiede di far intervenire una pattuglia. «Sto lavorando, per favore», dice ancora il ragazzo all’agente che risponde: «Non me ne importa, te ne sei andato e adesso sono problemi tuoi».

Il questore di Napoli tiene poi ad evidenziare che "comportamenti deontologicamente non corretti non possono offuscare la costante ed impegnativa attività di polizia che la stragrande maggioranza delle donne e degli uomini di quest'ufficio svolgono quotidianamente al servizio delle comunità locali".

“Complimenti al questore de Jesu che non ha perso tempo e ha immediatamente avviato le procedure per accertare le responsabilità dei due poliziotti che hanno picchiato e umiliato un fattorino di una salumeria e ci auguriamo che si arrivi presto alla conclusione e all’adozione dei dovuti provvedimenti disciplinari che sono necessari per non far perdere la fiducia nelle forze dell’ordine che, come ha ricordato lo stesso Questore, ogni giorno rischiano la vita per garantire la nostra sicurezza”.

Lo hanno detto il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e Gianni Simioli de La radiazza per i quali “la reazione dei due poliziotti è assolutamente ingiustificabile perché quando si sono accaniti contro il ragazzo avevano ormai il controllo della situazione e lo stesso ragazzo non aveva alcuna possibilità di fuga, né mostrava intenzioni di violente reazioni”.

“A chi dice che il ragazzo se l’è cercata perché aveva eluso il posto di blocco e aveva anche sbeffeggiato i due poliziotti, ricordiamo che i rappresentanti delle forze dell’ordine non sono giustizieri da far west, ma persone che devono far rispettare la legge e, quindi, non possono essere loro i primi a non rispettarla” hanno aggiunto Borrelli e Simioli sottolineando che “non è condivisibile neanche la tesi di chi dice che avevano perso la calma perché chi veste una divisa delle forze dell’ordine deve essere in grado di tenere a bada gli istinti e deve sempre ragionare sulla base della legge e non della vendetta”.

“Al Questore chiediamo anche di chiarire quanto riportato da La Repubblica Napoli in merito alla condanna per gli scontri del Global forum di uno dei poliziotti coinvolti nella vicenda” hanno concluso Borrelli e Simioli chiedendosi: “Se aveva già dato segnali di ‘insofferenza’ verso le leggi, non sarebbe stato meglio relegarlo a ruoli di ufficio se la prescrizione della condanna impediva misure più severe? Perché gli è stato permesso di continuare a lavorare in strada?”