Processo Eternit bis, l'amministratore svizzero resta imputato

E' accusato di omicidio volontario di otto persone tra lavoratori e familiari

La Corte di Assise ha ammesso la costituzione di parte civile dell?Ona, l'Osservatorio amianto, che si batte per le vittime

Napoli.  

Nell’aula 116 dinanzi la II Sezione della Corte di Assise di Napoli, presieduta da Alfonso Barbarano, giudice a latere Maurizio Conte, si è tenuta  la seconda udienza dibattimentale del processo Eternit bis sul presunto omicidio volontario di otto persone (lavoratori e familiari) dello stabilimento napoletano di Eternit, che si trovava nel quartiere Bagnoli. 

La Corte ha rigettato la richiesta di estromissione avanzata dalla difesa dell'imprenditore svizzero Stephan Schmydheiny, ex amministratore delegato di Eternit. Resta dunque imputato quello che per gli operai e le loro famiglie resta uno dei principlai responsabili della strage da amianto che è avvenuta, e sta ancora continuando, tra gli ex lavoratori della Etermit. 

La corte ha anche ammesso la costituzione di parte civile dell’ONA (Osservatorio nazionale Amianto) come ente esponenziale rappresentativo della categoria delle vittime dell’amianto per aver svolto attività in tutta Italia e anche a Napoli e per aver, già nel 2012, depositato una serie di esposti denuncia alla Procura di Napoli e di Torino sulla perdurante condizione di rischio nel il sito di Bagnoli ed aver costituito un comitato vittime amianto Eternit Bagnoli.

Accolte le tesi dell’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto che, nel processo Eternit-Bagnoli in Corte di Assise a Napoli, si è costituito parte civile con l’Avv. Flora Rose Abate del Foro partenopeo, sempre più determinato nella sua “battaglia di legalità per assicurare giustizia ai lavoratori dell’Eternit e ai loro familiari”.

I giudici popolari hanno rinviato la causa al 31 maggio 2019.