Arrestati i figli del capoclan Rinaldi, ucciso negli anni '90

Dovranno rispondere di estorsione e usura con aggravante del metodo mafioso

arrestati i figli del capoclan rinaldi ucciso negli anni 90
Napoli.  

Rita e Francesco Rinaldi, figli di Antonio Rinaldi detto “o Giall”, capoclan ucciso negli anni ’90 in un agguato di camorra, e nipoti dell’attuale capoclan Ciro Rinaldi detto “Maue”, sono stati arrestati nel corso di un’operazione condotta dai carabinieri di Cercola (Napoli) e Chiavari (Genova) che hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla procura distrettuale antimafia di Napoli.

I due fratelli dovranno rispondere di usura ed estorsione con l’aggravante del metodo mafioso.

In totale sono quattro le misure cautelari (3 in carcere e un divieto di dimora in provincia di Napoli) emesse dai Gip dei tribunali di Napoli e Genova a carico di altrettante persone affiliate al clan Rinaldi, operante nella zona San Giovanni a Teduccio a Napoli est. Oltre a Francesco e Rita Rinaldi ci sono anche Salvatore Tibello e Luigi Striano tra le persone destinatarie di misure cautelari.

Dopo la denuncia di un imprenditore di Pollena Trocchia, nell’ottobre del 2019 sono partite le indagini dei carabinieri che avrebbero accertato l’esistenza di un prestito di 40mila euro contratto nel settembre del 2019 con un presunto tasso usuraio del 30% annuo. Le persone arrestate avrebbero utilizzato metodi minacciosi ed intimidatori nei confronti non solo dell’imprenditore di Pollena Trocchia ma anche dei suoi familiari.

Un duro colpo per il clan Rinaldi che ha espanso la sua area di influenza e controllo criminale. Le indagini hanno dimostrato come i ruoli cardine del clan siano ancora in capo alla famiglia del capoclan “o Giall” ucciso negli anni novanta.