Estorsione aggravata dal metodo mafioso: arrestato allo scalo di Fiumicino

Le indagini degli agenti della squadra mobile di Napoli, con l’ausilio della polizia di frontiera

estorsione aggravata dal metodo mafioso arrestato allo scalo di fiumicino

Oltre all’esecuzione del provvedimento custodiale, la polizia ha proceduto anche al sequestro preventivo dell’autorimessa...

Napoli.  

Allo scalo aeroportuale di Roma Fiumicino, personale la polizia ha dato esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della direzione distrettuale antimafia partenopea, nei confronti di un uomo gravemente indiziato del reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso.

Le indagini, condotte dagli agenti della squadra mobile di Napoli, con l’ausilio della locale polizia di frontiera, hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti del gestore di un’autorimessa sita nel centro storico del capoluogo che avrebbe impedito al titolare di un altro garage - situato a poca distanza dal suo - di svolgere liberamente la sua attività imprenditoriale, cagionandogli un ingente danno economico.

Nello specifico, l’uomo, facendo leva anche sui suoi legami con esponenti di vertice della locale criminalità organizzata, avrebbe ripetutamente minacciato, anche di morte, il titolare dell’altro garage, i suoi familiari e i suoi dipendenti, affinché gli consentissero di gestire il flusso delle auto in arrivo in modo tale da garantire l’accesso della maggior parte delle stesse alla sua autorimessa a discapito dell’attività concorrente.
In alcuni casi l’uomo avrebbe addirittura imposto, dietro gravi minacce, che alcune auto già parcheggiate all’interno del garage della vittima fossero spostate e dirottate presso la sua attività.

Contestualmente all’esecuzione del provvedimento custodiale, la polizia ha proceduto anche al sequestro preventivo dell’autorimessa.

Il provvedimento in parola è una misura cautelare, eseguita in sede di indagini preliminari, avverso la quale sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, come tali, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.