Omicidio Martina, il consulente della famiglia:"La 14enne uccisa in un cantiere"

Un luogo inserito nel Pnrr che avrebbe dovuto essere sotto rigorosa vigilanza

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Omicidio Martina, il consulente della famiglia: «La 14enne uccisa in un cantiere attivo del Pnrr»

Afragola.  

 

Mario Pepe

Nuovi, inquietanti dettagli emergono sul luogo dove è stata brutalmente assassinata Martina: non un casolare abbandonato, come si era creduto finora, ma un cantiere pubblico attivo, finanziato con fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, 

Un luogo che avrebbe dovuto essere sotto rigorosa vigilanza, ma che invece è rimasto incustodito, favorendo una tragedia di proporzioni drammatiche.

A rivelarlo è l’architetto Paolo Sibilio, consulente tecnico nominato dall’avvocato della famiglia della vittima, Sergio Pisani, il quale ha deciso di avvalersi anche della collaborazione della criminologa di fama nazionale Roberta Bruzzone, chiamata a dare un contributo chiave nelle indagini.

«È inquietante constatare - dichiara Sibilio - che il luogo dove è avvenuto l’omicidio di Martina non fosse un casolare isolato e abbandonato, come inizialmente riportato dalla stampa, bensì i locali sovrastanti gli spogliatoi del palazzetto.

Il tutto all'interno del centro sportivo comunale Luigi Moccia: una struttura polivalente con uno stadio di calcio, un campo da rugby, un palazzetto dello sport e perfino la sede del mercato settimanale.

È proprio qui, più precisamente all’interno del palazzetto oggetto di lavori di ristrutturazione finanziati dal Pnrr, che il corpo della giovane è stato occultato.

Un’area che, per sua stessa natura di cantiere edile attivo, avrebbe dovuto essere custodita e interdetta all’accesso - non solo per la sicurezza dei lavoratori, ma anche per la tutela degli utenti della struttura sportiva".

L’avvocato Pisani sottolinea come questa situazione abbia creato le condizioni perfette per il delitto: "Se l’omicidio è stato premeditato, la scelta di questo luogo non è certo casuale. Laa totale assenza di controlli ha rappresentato un invito a delinquere. Se invece non lo era, il cantiere ha fornito l’opportunità perfetta: la pietra, usata come arma, era lì a portata di mano, e la tranquillità del posto ha permesso all’assassino di agire indisturbato e occultare il corpo".