Il giallo di Ibiza, sul corpo del dj Godzi "autopsia frettolosa e incompleta"

I legali della famiglia Noschese chiedono ulteriori accertamenti, aperto un fascicolo a Roma

il giallo di ibiza sul corpo del dj godzi autopsia frettolosa e incompleta

Il 35enne sarebbe rimasto solo in una stanza coi cinque poliziotti. Avrebbe rimediato tre pugni: due in faccia e uno alle spalle

Napoli.  

"Mio figlio è stato legato mani e piedi. È stato picchiato. Conosco mio figlio, era una persona splendida ma non era un santo. Tuttavia, anche in base alla mia esperienza di medico, non mi convince la conclusione delle autorità spagnole: potrebbe essere morto in seguito alle percosse. Ma non voglio vendetta, voglio solo la verità. E in tutta onestà mi auguro che non sia vero che sia morto per lesioni, sarebbe ancora più doloroso per noi". Queste le parole di Giuseppe Noschese, dopo la morte del figlio Michele, 35 anni, ad Ibiza.

Conosciuto nel mondo della musica elettronica come dj Godzi, amato da tutti e ritenuto uno dei grandi talenti della scena musicale internazionale, Michele ha smesso di respirare nella notte tra il 18 e il 19 luglio nella sua casa a Calle Lausanne, in circostanze tutt'altro che chiarite.

La versione della Guardia Civil di Ibiza

Secondo quanto raccontato dalla Guardia Civil spagnola in una nota sommaria, c'è stata una segnalazione per disturbo della quiete pubblica, l'intervento nella sua abitazione, il ritrovamento di un uomo "sotto effetto di stupefacenti" che avrebbe minacciato con un coltello un vicino. L'arrivo degli agenti, le convulsioni, il tentativo di rianimarlo. Poi la morte.

Ma la versione ufficiale, denuncia Giuseppe Noschese, noto medico di Napoli che ha ricoperto il ruolo di Direttore del Trauma Center dell'AORN A. Cardarelli fino al 2019, non convince e sostiene che il figlio sia stato legato e aggredito dai poliziotti, lasciato senza soccorsi e trasportato direttamente all'obitorio. Nessun passaggio in ospedale. Da quello che gli hanno raccontato gli amici di Michele presenti alla festa, gli agenti avrebbero sbattuto tutti fuori dall'appartamento. Il 35enne sarebbe rimasto solo in una stanza coi cinque poliziotti. Avrebbe rimediato tre pugni: due in faccia e uno alle spalle.

Autopsia "frettolosa e incompleta" 

L'autopsia, eseguita ieri, chiarirà molti aspetti, ma non sarà decisiva per Giuseppe Noschese che ha denunciato che "è stata fatta frettolosamente". Per questo, in attesa dei risultati, la famiglia ha presentato un esposto per omicidio volontario alla magistratura spagnola chiedendo l'acquisizione dei filmati dell'arresto e la loro messa in sicurezza; nonché l'identificazione di tutti i poliziotti presenti.

"Per noi l'esame autoptico è incompleto" dice l'avvocata Rosanna Alvaro, che a Ibiza, insieme con il collega spagnolo Jaime Roig, sta tutelando la famiglia di dj Godzi. Gli esiti dell'autopsia, alla quale non ha partecipato un perito di parte, non sono ancora noti, mentre un primo esame medico effettuato poco dopo il decesso non avrebbe evidenziato lesioni riconducibili a percosse. Tuttavia, viene sottolineato dal legale, "potremmo averne oggi la certezza solo se fossero state eseguite una tac o una risonanza magnetica. Cosa che non è avvenuta. Riteniamo che gli esami finora eseguiti siano incompleti e ora stiamo valutando se chiedere l'esecuzione di una nuova autopsia, o comunque altri accertamenti, questa volta in presenza di un nostro consulente di parte", un professionista di Palma di Maiorca che sta coadiuvando le indagini difensive dei due legali.

Riguardo poi a quanto riferito alla stampa da Raffaele Rocco, l'amico di Michele che avrebbe assistito al presunto pestaggio da parte della Guardia civil, l'avvocata si limita a confermare che un testimone avrebbe visto cosa è accaduto, aggiungendo però che sono informazioni non acquisite dagli atti ufficiali delle forze di polizia locali. Intanto, secondo quanto si è appreso, sarebbe giunta alla procura di Roma, competente a indagare sui delitti riguardanti i cittadini italiani all'estero, la notizia di reato trasmessa dalle autorità inquirenti iberiche relativa alla morte di Noschese. 

La Farnesina con la sua rappresentanza consolare di Barcellona  è vicina alla famiglia e lo stesso ministro Tajani sta seguendo direttamente la vicenda. Gli aspetti da chiarire sono ancora molti.

Borrelli annuncia un'interrogazione parlamentare 

«La morte di Michele Noschese, in arte dj Godzi, avvenuta in circostanze ancora oscure a Ibiza, desta profonda preoccupazione e richiede chiarezza immediata. Alla luce delle gravi testimonianze circolate nelle ultime ore — secondo cui il giovane sarebbe stato vittima di un brutale pestaggio da parte di agenti della Guardia Civil spagnola — ho deciso di presentare un'interrogazione parlamentare urgente al Ministro Tajani per chiedere che il governo italiano abbia risposte chiare e inconfutabili sulla vicenda. Ad affermarlo è Francesco Emilio Borrelli, deputato AVS che prosegue: "Se dovessero trovare conferma le dichiarazioni dei presenti, secondo cui Michele sarebbe stato colpito con violenza dagli agenti e trasportato direttamente all'obitorio senza passare da un ospedale, ci troveremmo davanti a un fatto di una gravità estrema. Anche la rapidità con cui sarebbe stata effettuata l'autopsia, come denunciato dal padre — medico e primo a sollevare dubbi sulla versione ufficiale, solleva interrogativi inquietanti. Il governo italiano deve stare a fianco della famiglia di Michele nel percorso di ricerca della verità e della giustizia. È nostro dovere istituzionale e morale fare piena luce su quanto accaduto" conclude Borrelli.