Musei,stop domeniche gratis. Al Mann si cambia, ecco come

Le domeniche gratis continueranno ma riducendo i numeri di accesso

Poi ci saranno gli abbonamenti a prezzi ridottissimi

Napoli.  

di Simonetta Ieppariello

L’annuncio del ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, nel corso della sua vista alla Biblioteca Nazionale di Napoli di eliminare le domeniche gratis al museo scatena la polemica.

La gestione, nella sua visione, passerà ai singoli musei: A stretto giro è arrivata (via Facebook) la replica di Franceschini. “Ci ripensi. Le cose giuste e che funzionano non hanno colore politico".

Critiche sono arrivate poi dal segretario del partito Maurizio Martina: "Vogliono le bellezze d'Italia solo per pochi e non come bene pubblico. È già pronto lo slogan: meno cultura per tutti". E dall'ex premier Matteo Renzi: "Hanno azionato la ruspa contro la cultura".

Insomma, ora toccherà ai direttori decidere sul da farsi. Dal canto suo il direttore del Mann Paolo Giulierini si dice soddisfatto dell’autonomia concessa, continuerà con le prime domeniche gratis, ma riducendo i numeri di ingresso.

Insomma, il direttore del Museo Archeologico di Napoli, punta a conservare il rapporto consolidato con cittadini e turisti di forte adesione alle iniziative del Mann, ma ribaltandone alcuni criteri per promuovere con forza il Museo, le sue bellezze.

«Ma soprattutto accompagneremo la tradizione con il lancio dell’abbonamento annuale al Museo a prezzo stracciato, cioè 10 -15 euro».

Più visitatori e più incassi, senza sfiduciare o demotivare turisti e cittadini, anzi, consolidando con forza il rapporto di osmosi tra città e museo, iniziative e nuovi accessi.

«E’ incoraggiante che il nuovo ministro ci lasci comunque liberi di calibrare la nuova decisione sulle nostre specifiche esigenze - commenta Giulierini -. Ogni museo e sito saprà e potrà così orientarsi al megli per intercettare flussi sempre più grandi e ben disciplinati di turisti. E’ molto importante non perdere legame solido tra cittadini e beni culturali, non disperdere il patrimonio di conoscenze che si è finalmente insinuato nella collettività».