Unione Industriali Napoli: Grassi designato presidente

La candidatura sottoposta al consiglio: adesione di tutti i consultati

Il Consiglio generale dell’unione industriali di Napoli lo ha designato alla presidenza dell’associazione. Grassi era l’unico candidato.

Napoli.  

 

di Siep

E' Vito Grassi il candidato designato dal consiglio generale dell'Unione industriali Napoli alla presidenza dell'associazione datoriale partenopea. «La candidatura è stata sottoposta al consiglio a seguito della procedura di consultazione, che ha riguardato una percentuale molto elevata di associati, significativamente superiore a quella registrata in precedenti occasioni», si legge in una nota diramata dall'organizzazione di Palazzo Partanna. Il suo identikit da subito aveva fatto convergere il placet degli associati per il dopo Prezioso, presidente uscente dell'ente.

«Grassi ha riscosso la piena adesione di tutti i consultati», si legge ancora nella nota.

Nelle prossime settimane  comunicherà squadra e programma (quest'ultima già anticipata agli associati più di un mese fa), entro fine maggio si concluderà la procedura con la nomina ufficiale dell’ampia assemblea. La candidatura è stata depositata ufficialmente la sera del 5 marzo allo scadere dei termini previsti per la presentazione delle disponibilità.

Vito Grassi è amministratore unico di Graded Spa, azienda di un gruppo napoletano con un fatturato da 50 milioni di euro che opera da 60 anni nel mercato della progettazione, realizzazione, installazione e gestione di impianti tecnologici, di cogenerazione industriale e di produzione di energia da fonti rinnovabili. L’azienda gestita in seconda generazione assieme al fratello Federico, dal 2005 è una “Energy Saving Company” (Esco).

Vicepresidente uscente dell'Associazione con delega a infrastrutture, trasporti e portualità, Grassi è in corsa anche per la presidenza della Camera di Commercio alla quale fu indicato dagli industriali prima che l'ente venisse commissariato (le due cariche non sono incompatibili). Il suo nome era emerso all'indomani della rinuncia a candidarsi di Marco Zigon.